Roma-SPAL 0-2 - Top & Flop
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
TOP
IL SUO NOME È ROBIN OLSEN - L'unica nota "positiva". Sui gol non può nulla, ma quando viene chiamato in causa compie due miracoli che limitano il passivo.
FLOP
VOGLIA DI GIOCARE SALTAMI ADDOSSO - Si è visto praticamente da subito. La conferma è arrivata a metà del primo tempo quando già la Roma era divisa in due: attacco e difesa a correre soltanto col pallone. 4 vittorie consecutive (il segnale era arrivato già a Empoli) non bastano per uscire dalla crisi, evidentemente. Non basta chiamarsi Roma per battere la SPAL. Inutile attaccarsi ai numeri, gli unici che contano sono quelli del risultato finale. Svogliati sullo 0-0, incapaci di mettere la cattiveria necessaria per reagire dopo lo 0-2. L'emblema è Pastore, appena entrato, che perde palla a centrocampo e si ferma, lasciando l'avversario a involarsi verso la porta di Olsen, piuttosto che rincorrerlo. Così non va.
IL GIOCO DELLE PUNTE - Ormai è un classico. Situazione di svantaggio e più avanzano i minuti più Di Francesco inserisce punte. Punte, che non hanno gol nelle gambe (ma questo non è colpa del mister). Il tutto favorisce una SPAL in inferiorità numerico, brava non solo a difendere l'area di rigore, satura di giocatori giallorossi fine a se stessi, ma anche nel ripartire e sfruttare ormai l'assenza di difesa della Roma.
POLVERI BAGNATE - Se Piatek è il capocannoniere con praticamente 9 gol con 9 tiri in porta, Dzeko avrebbe potuto tranquillamente averne segnati di più. Non bastano almeno 3 occasioni nitidissime per farne uno. Una scena che si ripete ormai da troppo in Serie A. La tripletta contro il Viktoria Plzen sembra essere l'eccezione che conferma la regola. Purtroppo.
IL TEMPO DELLE MELE - "Una squadra giovane, troppo giovane". Pellegrini, Kluivert, Coric, tutti e tre, in un contesto negativo come quello della Roma contro la SPAL hanno evidenziato tutta la loro inesperienza e l'essere acerbi per la Serie A.
ANCORA CON LA PIAZZA? - Non è possibile che ogni volta che s'incappi in queste figuracce venga tirato dentro l'alibi dell'ambiente (lo stesso che viene tirato fuori quando le cose sono negative). Questo e le gare delle nazionali, che hanno tutte le grandi squadre. Considerato anche che Fazio, Marcano, Cristante, El Shaarawy sono stati 2 settimane a Trigoria e nessuno di questi ha brillato...