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Roma-Spezia 2-0 - Top & Flop

di Luca d'Alessandro
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro

TOP 

SETTI-MANA-GIOIA - Un giovedì/lunedì col botto per la Roma. Dapprima la vittoria del girone in Europa quasi insperato, di quelle situazioni in cui è solito pensare: "Quando capita? Te pare alla Roma poi...", poi la sconfitta di Lazio e Juventus che permettono alla squadra di rilanciarsi per l'Europa League. 

IN DIFESA DELL'ATTACCO - Se Abraham torna a lottare coi pali e Borja Mayoral è un fantasma, a mandare avanti la Roma ci pensa la difesa. Doppia inzuccata vincente di Smalling e Ibanez e un clean sheet a difendere in tutti i modi il risultato. 

PROVE DI GIOCO - Spesso e volentieri si critica la squadra e Mourinho che non fornisca un bello spettacolo e che non abbia una vera e propria trama di gioco. Seppur a sprazzi, contro lo Spezia si sono viste alcune azioni palla a terra, in velocità niente male. 

RICOMINCIO DA 3? - Mourinho prima ha parlato di un suo voler ritornare a quattro in difesa perché la squadra non è costruita per giocare a tre, avendo soli 4 centrali. Poi, però, man mano che il tempo passa, l'assetto è rimasto quello usato nella scorsa stagione da Fonseca. Con Karsdorp e Vina più a loro agio e un Mikhitaryan in grado di dare qualità a centrocampo, anche col ritorno degli assenti non è detto che non possa rimanere questo il modulo tattico. 

FLOP 

COME PAGANINI - Come il famoso violinista era solito non ripetere, anche Mayoral non eguaglia la buona prestazione fornita contro lo Zorya. Se Abraham non segna, ma fa segnare e si mette in mostra, lo spagnolo è fuori da ogni contesto di gioco. 

SO' RAGAZZI - Guarito dal COVID-19, Felix Afena-Gyan entra in campo con la voglia di continuare a strabiliare. Non si risparmia mai, palla al piede il suo primo pensiero è quello di mettere in moto la sua straordinaria velocità. Proprio da due sue azioni personali arrivano due cartellini gialli. Sul primo, molto probabilmente (in attesa del comunicato del Giudice Sportivo) avrà detto qualcosa all'arbitro, sul secondo è troppo evidente come si porti avanti il pallone col braccio per poi segnare. Essendo il primo cambio per Mourinho da un lato c'è il peccato di gioventà che fa parte di un processo di crescita, dall'altro c'è un'assenza importante in vista di una gara altrettanto importante. 


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