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Roma-Torino 3-0 - Top & Flop

di Marta Giroldini
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marta Giroldini

TOP 

PER DAVIDE - Lo Stadio Olimpico e le lacrime. Da quelle per l'addio a Francesco Totti calciatore, a quelle per un ultimo saluto, in quello che è stata la sua casa per una stagione, a Davide Astori. Quanto il calcio riesca a unire, sia nella gioia che nel dolore, è la grandezza di questo sport. Pubblico, calciatori durante il minuto di silenzio, tutti uniti per merito di Davide. Lasciateci pensare che sul gol di De Rossi ci sia il suo zampino e sia stato il primo a esultare per il gol del suo grande amico. 

SEGNALE AL CAMPIONATO - Dare continuità. Nonostante la sconfitta contro il Milan sia stata accolta come una débâcle, la Roma ha infilato 4 vittorie nelle ultime 5 giornate. Tra rinvii e le gare da giocare, oggi, i giallorossi si trovano a +4 sulla Lazio attesa dalla sfida della Sardegna Arena e +5 dall'Inter che ospita il Napoli. 

TRAZIONE OFFENSIVA - Se attaccati soffrono, ma se la Roma ha cambiato marcia nel secondo tempo lo deve principalmente ai suoi due terzini. Particolare merito va a Florenzi. Il numero 24 giallorosso rientra dagli spogliatoi con ben altro piglio rispetto ai primi 45' di gioco. Dopo l'assist per Dzeko, si ripete con Manolas, dando il via alla goleada. 

RISCATTO - Da Nainggolan a Pellegrini, chi per un modo, chi per un altro, non avevano brillato particolarmente nelle ultime uscite. Un gol e due assist che danno morale, alla vigilia del match più importante della stagione. 

 

 

FLOP 

I SOLITI ACCORDI - "Do+, La+, Lam, Rem, Sol7, Rem". Così il testo dell'omonima canzone. La Roma del primo tempo, crea soprattutto calci d'angolo, senza mai essere pericolosa, soffrendo le avanzate del Torino, ringraziando Alisson per l'ennesime parate salva partita. Un film già visto. 

ASPETTA O SPERA? - Insieme a Dzeko il mister non lo vede, punta centrale non riesce ad esprimersi. Al 10 marzo, l'acquisto potenzialmente più oneroso della storia del club è fermo a 1 gol, inutile ai fini del match, in Tim Cup. Di lui ci si ricorda per l'errore a Torino, a tu per tu contro Szczesny e per il bel spezzone di gara a Genova contro la Sampdoria. "Schick va aspettato", parola di Di Francesco. Una speranza o una constatazione?

A CRESTA BASSA - Che fine ha fatto l'El Shaarawy capace di battere il Chelsea da solo e tenere in piedi l'attacco della Roma nei momenti no di Dzeko? Un calo vertiginoso dell'esterno offensivo. Contro il Torino, dopo la tribuna di Charkiv e le panchine contro Milan e Napoli era il momento di dimostrare... sbaglia tutto quello che si poteva sbagliare. 

COME FOSSE ROBBEN - Ok fosse spinto dalla solita voglia di rivalsa degli ex che affrontano la Roma, ma far diventare Iago Falque il miglior Robben no. Di piede mancino, la giocata, per tutto il primo tempo è stata sempre la stessa: finta a rientrare sul piede dominante e giocata (crosso o tiro in porta). Meraviglia che un difensore esperto come Kolarov, mancino pure lui e quindi avrebbe potuto leggere più agevolmente le mosse dell'avversario, non sia stato in grado di trovare le contromisure. 


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