Roma-Torino 3-2 - Top & Flop
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
TOP
TOTT10 E BASTA – I singoli calciatori non fanno vincere le partita? Può essere vero, ma Totti non rientra nella categoria “calciatori”. Totti è Totti. A chi dà fastidio o chi prova a farlo scendere dall’Olimpo del calcio se ne facesse una ragione. Solo Totti poteva far vincere questa partita alla Roma, a Spalletti e esaltare in quella maniera tutto l’Olimpico, tutti i tifosi romanisti e tutti gli amanti del calcio nel mondo. Vogliamo parlare dei numeri? 287’ giocati 4 gol (3 nelle ultime 2 gare in cui ha disputato 16 minuti) e 2 assist. Un giocatore finito? Una risorsa da sfruttare, anche la prossima stagione, fino a che non sarà lui a dire basta. Spalletti, Pallotta. Conta la Roma. Totti è la Roma.
PURA GIOIA – Perché venire allo stadio? Perché allo stadio puoi provare certe emozioni. Roma-Torino è stata un crescendo tra critiche alla squadra per il gioco espresso, rabbia per i torti arbitrali, speranza di vittoria dopo il pareggio di Manolas, disperazione al gol di Martinez a pochi minuti dalla fine, specie con l’Inter sotto a Genova, incredulità nel vedere sbucare Totti su quella palla sul secondo palo, attesa dagli 11 metri per poi far esplodere quella felicità pura, l’apoteosi di Francesco Totti.
GRINTA – La faccia di Manolas dopo aver segnato l’1-1 ne è l’emblema. In una gara difficile, dove il Torino ben messo in campo, gli errori arbitrali, con una squadra spenta, bisognava andare a vincere di testa, di carattere. O almeno, questo fino all’ingresso di quella leggenda vivente che indossa la maglia numero 10.
RIMONTA – Finalmente! La Roma, questa è una notizia, riesce a vincere una partita in rimonta. Nelle precedenti 16 volte al massimo aveva ottenuto un pareggio. Il capitano scioglie anche questo tabù.
QUESTIONE DI CLASSE – Totti a parte, la partita di Maicon è un’altra di quelle gare da rimarcare. Età avanzata anche lui, minuti giocati pochi, quindi il ritmo partita è quello è che è, ma quando si è fuoriclasse lo si è sempre.
+7 CHAMPIONS – 4 le giornate rimanenti, 12 punti in palio, la Roma trionfa all’ultimo, l’Inter sprofonda al Ferraris contro il Genoa e dice (non matematicamente) addio al terzo posto Champions. 7 punti da amministrare mettono il preliminare Champions al sicuro. Lunedì contro il Napoli l’ultima chance, serve solo una vittoria, per sperare nel secondo posto.
FLOP
MANOLAS – Gol a parte, che dà alla Roma il primo pareggio, vive forse la peggior gara dal punto di vista difensivo da quando è un giocatore giallorosso. Pronti via sbaglia il tempo su un intervento che libera dopo 20’’ Martinez al tiro. È ancora Martinez che lo scherza con un sombrero e successivamente il greco commette ingenuamente il fallo che permette al Torino di passare in vantaggio su rigore.
NO IDEE – Fin dall’avvio si vedeva che i giocatori in campo avessero poche idee e confuse. Le rimesse dal fondo di Szczesny erano quasi una situazione pericolosa per il Torino con Florenzi in posizione di regista basso a iniziare l’azione non molto a suo agio. Reparti lunghi e palla a Salah e pedalare o cross alti per El Shaarawy con Glik a marcarlo. Non proprio la scelta migliore.
PERCHÉ NON PRIMA? – Dzeko per Palmieri poi Pjanic per El Shaarawy. In mezzo il gol del Torino, quasi propedeutico all’ingresso di Totti che avviene SOLTANTO all’86’. Per carità il finale è epico, ma la domanda rimane.
ALZIAMO LE MANI – Servono tre episodi, tre falli di mano per concedere un rigore alla Roma. Considerato che le prime due erano calci di rigore solari, mentre l’ultimo meno, non resta che alzare le mani davanti all’operato di Calvarese.