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Torino-Roma 3-1- Top & Flop

di Luca d'Alessandro
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro

TOP 

APPUNTAMENTO COL GOL - Ancora un sigillo di Borja Mayoral che da opportunista trasforma in rete una delle poche palle buone arrivategli e con l'ausilio del VAR (rete annullata in un primo momento per un fuorigioco inventato), porta avanti momentaneamente la Roma. Illudendo. 

FLOP 

MESSAGGIO EVIDENTE - Al di là delle parole in conferenza stampa della vigilia, alla Roma del campionato interessa ormai poco. Ampio turnover rispetto alla gara contro l'Ajax e situazioni evidenti tattiche a cui non si è cercato di sopperire minimamente. Il 3-4-2-1 senza esterni che spingono diventa uno sterile 5-2-terra di nessuno-2-1. Finché il Torino prova in tutti i modi a subire gol in contropiede la Roma resta in partita, appena gioca un po' più accorto i giallorossi escono dal campo. Evidente il mismatch Ansaldi-Reynolds, evidenti le difficoltà di un centrocampo assente. Fonseca cambia ruolo per ruolo, mantenendo sempre lo stesso assetto tattico, che non stava dando nessuno sbocco offensivo e soffrendo in difesa. Abbastanza evidente la volontà di concentrarsi sull'Europa League. 

LOTTA COL SASSUOLO - Vedendo i risultati il campionato della Roma è terminato a febbraio. Come facilmente pronosticabile il dato anomalo era il 100% di vittoria contro le piccole e non il contrario (le non vittorie contro le big). 15 punti su 33 a disposizione hanno portato una squadra che è stata terza e quarta in classifica a lottarsi il settimo posto, valido per la Conference League con il Sassuolo. O tutto o niente ormai. O si vince l'Europa League con conseguente qualificazione in Champions, Supercoppa, milioni e gloria o una stagione negativa, nonostante aver raggiunto le semifinali. 

SOTTO BOMBARDAMENTO - 27 tiri in porta subiti. Dal Real Madrid? Dal PSG? dal Manchester United? No dal Torino. 1 tiro verso la porta di Mirante ogni 3,3 minuti di gioco. Subire in questa maniera è troppo. 

PALLA AVVELENATA - La solita in fase di costruzione che porta al gol avversario o a creare pericoli. Questa volta è Ibanez che a tempo ormai quasi scaduto appoggia a Fazio pressato da Belotti. Troppo facile per un attaccante rognoso e dinamico come il gallo avere la meglio su un difensore macchinoso come l'argentino e servire per Rincon. 


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