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TRIGORIA - Fonseca: "In difesa giocano Fazio e Jesus. Molto soddisfatto per la permanenza di Dzeko". VIDEO!

di Gabriele Chiocchio

Ecco le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa dal tecnico della Roma, Paulo Fonseca.

Ci racconta le sue emozioni per la prima ufficiale da allenatore della Roma all'Olimpico?
"Buongiorno a tutti. Ho già vissuto questa esperienza nella prima partita all'Olimpico, questa sarà la prima partita ufficiale. Sono molto motivato, entusiasta e fiducioso. Giocheremo in casa, davanti ai nostri tifosi, che ci sosterranno, direi che è lo scenario ideale per iniziare la stagione".

Dal primo giorno di allenamento al giorno dell'esordio quanto è migliorata la squadra nella sua idea di calcio?
"Sono sicuro che la squadra sia cresciuta, che abbia avuto un'evoluzione positiva durante il precampionato. Poi è evidente che in quella fase abbiamo affrontato partite contro avversari di livello diverso. Ma sento, percepisco che la squadra stia crescendo e che arriva pronta a questa prima partita. Evidentemente siamo soltanto all'inizio di questo processo, per cui c'è ancora molto da lavorare, ma sicuramente la squadra è pronta".

Vorrei parlare con lei di Dzeko. Lei ha avuto un ruolo chiave per far sentire molto importante Dzeko quest'estate e per fargli cambiare quella volontà che sembrava fosse di andare via dalla Roma. Qual è il significato di poter contare su Dzeko per il presente e per il futuro?
"Sono stato molto felice della permanenza di Dzeko, ma devo confessare che dal primo giorno in cui sono arrivato ero fiducioso che Dzeko sarebbe rimasto con noi. Il suo rinnovo mi lascia evidentemente soddisfatto perché era un mio desiderio, le cose si sono sviluppate in un modo tale per cui hanno avuto un esito positivo, ma ho sempre creduto che sarebbe rimasto con noi, è un giocatore molto importante per noi ed è un piacere non soltanto per me ma per tutti che lui sia rimasto".

Una domanda su Gianluca Mancini, uno dei nuovi acquisti. Domani sarà lui il titolare contro il Genoa? L'arrivo di un difensore centrale rimane la sua priorità?
"Per quanto riguarda la questione dell'arrivo di un difensore centrale, non è un segreto che la Roma stia cercando un difensore centrale, ma cerca un difensore centrale che abbia esperienza e che migliori la qualità di questa squadra. Evidentemente non è facile, di questo abbiamo parlato a lungo con il direttore Petrachi, perché entrambi non vogliamo prendere un difensore tanto per prendere un difensore ma che sia un giocatore che possa migliorare la qualità della rosa. È importante che sia una scelta ponderata, una scelta fatta con criterio. Non è facile trovare un giocatore con queste caratteristiche, pertanto restiamo all'erta e qualora si presentasse l'occasione per essere pronti per tramutarlo in realtà. Per quanto riguarda Mancini, è un calciatore giovane, che è appena arrivato quest'anno alla Roma, è un giocatore che sta crescendo bene, un giocatore che era abituato a giocare con un sistema di gioco diverso di quello che io chiedo, è un giocatore del quale sono soddisfatto per l'evoluzione che sta avendo, in ogni caso domani la coppia di centrali sarà Fazio-Jesus".

Raccogliamo dai giocatori grande soddisfazione, grande magnetismo, grande energia che lei sta trasmettendo alla sua squadra. Il prossimo step è convincere anche i tifosi e, mi permetta il paragone, ovviamente esagero, essere un po' il Conte della Roma. Cito Conte perché è stato avvicinato a questa piazza, ovviamente siamo tutti felici di avere lei. Se la sente di fare questa scommessa su se stesso?
"Non so se la chiamerei una scommessa con me stesso, quello che posso garantire è che io credo in me stesso e nel mio modo di lavorare e che sono venuto qui con grande ambizione. Dal primo giorno credo fermamente che siamo una squadra forte, che lotterà con tutti fino all'ultimo minuto e che renderà orgogliosi i propri tifosi. Se tutto questo si verificherà i risultati saranno una conseguenza. Pertanto non ho la necessità di fare una scommessa con me stesso, siamo qui per lavorare con convinzione, con convinzione di fare qualcosa di speciale".

Negli ultimi giorni si è parlato di Riccardi, perché sarebbe potuto entrare in una trattativa per portare Rugani alla Roma, una trattativa con la Juventus. Le chiedo se lei sarebbe disposto a sacrificare un giovane come Riccardi.
"Innanzitutto per il momento nessuno ha parlato con me di questa questione, quindi evidentemente la questione non è mai diventata concreta, altrimenti me ne avrebbero parlato, essendo io in piena sintonia con il direttore Petrachi. Per quanto riguarda il ragazzo Riccardi, è un calciatore nel quale tutti depositano grandi speranze, devo dire che all'inizio di questo precampionato è stato infortunato e non si è allenato molto con noi, pertanto ho bisogno di conoscerlo meglio. Ma indubbiamente è un calciatore che ha talento. Trovo anche ingiusto mettere così tanta pressione su un ragazzo giovane come lui, iniziare a fare paragoni con altri calciatori. È un ragazzo giovane, un calciatore giovane di talento, che deve crescere, continuare a lavorare per migliorare, anche io ho bisogno di conoscerlo meglio".

Se abbiamo capito bene, la Roma potrebbe cominciare il campionato con la stessa squadra dell'anno scorso più il portiere nuovo, che è Pau Lopez. Però senza tre che erano giocatori molto importanti della scorsa Roma, Manolas, De Rossi ed El Shaarawy. Le vorrei chiedere, e mi scusi se glielo chiedo tornando sul mercato indirettamente, è soddisfatto della squadra che le è stata messa a disposizione? E, collegandomi a questo tema, si parla di una possibile partenza di Schick: secondo lei come mai Schick ancora non è riuscito a esprimere il suo valore, il suo talento?
"Per quanto riguarda la prima questione, sono pienamente soddisfatto della rosa a mia disposizione. I calciatori hanno risposto bene nel lavoro quotidiano in allenamento, con grande apertura rispetto alle mie idee, sono contento e soddisfatto di tutti. Per quanto riguarda Schick, è chiaro che qui ha una concorrenza molto grande rappresentata da Dzeko, pertanto non è stato utilizzato moltissimo. Quello che posso dire in questo momento è che lui adesso è qui con noi, si allena e domani sarà convocato. Più in generale ci sono giocatori che necessitano di più tempo per adattarsi a quello che richiedo, altri meno. Probabilmente Schick rientra tra quelli che hanno bisogno di più tempo, ripeto, domani sarà convocato e pronto se ci sarà la necessità di schierarlo".

Quest'anno il centrocampo è cambiato molto, sia come modo di giocare, sia come uomini. Lei ha lì in mediana Pellegrini, Diawara, Cristante, Veretout. Di questi quattro, chi è quello che può fare il regista in modo migliore per il suo calcio?
"Devo confessare che questa è una zona del campo che mi procurerà, come diciamo in portoghese, un grande mal di testa. Ma un mal di testa positivo, perché sono quattro giocatori di grande qualità, di grande livello. Analizzandoli singolarmente, Veretout ha cominciato ad allenarsi da poco a causa dell'infortunio, quindi è un po' indietro fisicamente rispetto agli altri tre. Però sono sicuro che avrò sempre delle grosse difficoltà a scegliere due giocatori in questo ruolo. Detto questo, Cristante ha fatto un grandissimo precampionato, è il giocatore che ha assimilato più rapidamente le nostre idee e domani partirà titolare. Invece per quanto riguarda Pellegrini e Diawara sono arrivati più tardi ma anche loro si sono adattati rapidamente, hanno capito quello che cerchiamo da loro. Sono due giocatori molto intelligenti, tra l'altro questo è un ruolo per il quale questi centrocampisti in questa posizione sono pedine fondamentali per noi, è una zona del campo dove la concorrenza è enorme, ma è un fattore estremamente positivo per me. Sono sicuro che avrò sempre difficoltà a scegliere i due titolari su quattro perché tutti e quattro sono giocatori di grande livello".

In rosa ci sono soltanto tre esterni pure: Ünder, Kluivert e Perotti. Interverrete in quel ruolo oppure con l'arrivo di Zappacosta state pensando di spostare con continuità Florenzi davanti?
"È una possibilità, è evidente che lo abbiamo già provato in allenamento in quel ruolo, la risposta è stata positiva, quindi è una possibilità che può verificarsi".

Lei prima ha detto che la Roma sta cercando un centrale d'esperienza in grado di migliorare la qualità della rosa. È arrivato dal mercato già Mert Cetin, difensore turco, vorrei sapere se lei lo ha valutato in questi giorni di lavoro, se secondo lei può far già parte della rosa del prossimo anno o se andrà in prestito; e poi un flash su Veretout, visto che lo ha citato prima, se è pronto per essere convocato, se può giocare.
"Per quanto riguarda Veretout, sebbene non sia nelle migliori condizioni fisiche come dicevamo perché è stato fermo per un po' di tempo, sarà chiaramente convocato, e se domani lo riterrò opportuno a un certo punto potrei anche schierarlo. Per quanto riguarda invece Cetin, si tratta di una occasione, di un'opportunità che è sorta, che si è presentata, di un calciatore che era stato visto e notato da noi, dal club, e che ha delle caratteristiche fisiche che chiediamo. È chiaramente un giocatore per il futuro, vedremo che cosa succederà. Per adesso è con noi, si sta allenando con noi, sta cercando anche di capire che cosa chiediamo da lui. Come profilo è una scommessa per il futuro".

Lei ha detto che serve un difensore centrale. Si aspettava di averlo un po' prima rispetto all'inizio del campionato? E poi, siccome se ne parla molto in questi giorni, Rugani è un tipo di difensore che le piace o preferisce un profilo più esperto?
"Come ho sempre detto, non parlo di giocatori che non sono qui presenti e che non fanno parte della nostra rosa. Rugani è un buon giocatore ma non è qui, per cui non parlerò di lui come ho sempre fatto. Per quanto riguarda il difensore centrale, torno a ribadire quello che ho detto pocanzi, vogliamo prendere un calciatore che migliori la qualità della rosa e non prenderne uno giusto per aggiungere un tassello alla Rosa. Non è stato facile trovare un tassello di questo tipo, se avrei preferito averlo dall'inizio della stagione evidentemente sì, è una domanda alla quale qualsiasi allenatore, potendo scegliere, risponderebbe affermativamente, ma voglio ribadire che ho piena e totale fiducia nei difensori centrali che ho al momento a disposizione, Fazio, Jesus, Mancini e adesso Cetin e che questa è una questione che non preoccupa perché ho piena fiducia in questi calciatori".

Oltre al rinnovo di Edin Dzeko è arrivato il rinnovo di Nicolò Zaniolo. Ci racconta che giocatore sta scoprendo e che tipo di risposte si aspetta? Anche recentemente, in un'intervista, il CT Mancini ha detto che probabilmente è il giovane italiano più promettente di tutti in circolazione.
"Zaniolo è un calciatore che ha fatto un ottimo precampionato, un calciatore forte, di grande qualità, un calciatore giovane, che ha ancora bisogno di capire il gioco a livello tattico. Ma è un calciatore di grande qualità, che con certezza assoluta diventerà uno dei migliori calciatori italiani. Però come dicevo è giovane, ha bisogno di crescere, soprattutto tatticamente, ma può essere un giocatore molto importante per la nostra squadra come già lo è stato e si è rivelato in questo precampionato. Sicuramente abbiamo fiducia sul suo rendimento nel corso di questa stagione".

Alcuni tifosi sono un po' preoccupati per lo stile di gioco della Roma, che è reputato molto offensivo. Lei stesso ha detto che è un tipo di gioco molto offensivo, molto all'attacco, però la preoccupazione è che alcune squadre del campionato italiano sono molto tattiche, si chiudono molto difensivamente. Lei cosa pensa di fare per superare questo problema, qualora anche domani il Genoa si comportasse in questo modo? Poi volevo sapere come prosegue il percorso di Justin Kluivert.
"Parto dall'ultima domanda, quella che riguardava Kluivert, che è un calciatore giovane, un calciatore nel quale depositiamo tutti grande speranza, ma che ha ancora bisogno di capire meglio il tipo di gioco. Ma sta crescendo e sta sempre meglio. Per quanto riguarda invece il nostro stile di gioco, l'ho detto subito dall'inizio, vincere non basta. Voglio che la mia sia una squadra dominante, che abbia il possesso della palla, che giochi nella metà campo offensiva. Su questo punto non arretro. Conoscendo anche il campionato italiano, ritengo che la nostra squadra praticherà questo tipo di calcio nella maggior parte delle partite, quindi dovremo essere pronti a contrastare le situazioni di ripartenza degli avversari. Sicuramente voglio una squadra dominante, che giochi vicino alla porta avversaria, penso che lo faremo molto spesso, tranne in quei casi in cui l'avversario ci costringerà a difenderci di più. Però ritengo sempre che il modo migliore per difendersi è quello di farlo attraverso il possesso della palla".

Andreazzoli conosce la Roma e ha un'idea di calcio offensiva e davanti ha due calciatori veloci come Kouame e Pinamonti. Volevo chiederle se è preoccupato dalle caratteristiche di gioco della squadra genoana e dagli attaccanti rossoblu. 
"Il Genoa è una squadra forte nel suo complesso, molto abile nelle ripartenze veloci arrivando rapidamente a giocare sui suoi due attaccanti. Abbiamo analizzato questo avversario, sono convinto che la squadra darà una risposta positiva soprattutto nelle situazioni di perdita di palla e quindi nelle ripartenze avversarie. Conosciamo bene questo avversario, abbiamo lavorato bene su tutta la parte strategica, tattica, sono sicuro che domani la squadra sarà pronta a dare una risposta positiva contro un avversario che è forte e anche esperto".

Quando lei ha parlato di un difensore centrale di qualità ed esperienza, veloce, a me il primo nome che è venuto in mente è Manolas, che è un giocatore che dalla Roma è stato venduto per necessità, perché la squadra non si è qualificata per la Champions, i bilanci ormai nel calcio sono la cosa più importante. Lei pensa che il suo cammino alla Roma sarà legato necessariamente all'arrivo nei primi quattro, per cui alla qualificazione alla prossima Champions, o pensa che avrà tempo e la pazienza di poter lavorare su un programma più lungo anche se non dovesse riuscire a raggiungere la Champions League?
"Gli allenatori vivono di risultati, anche io dovrò presentare dei risultati per soddisfare le ambizioni del club e dei tifosi. So che le aspettative sono alte, ma sono estremamente fiducioso per quella che sarà la stagione della Roma. Poi i risultati parleranno da sé. Ho due anni di contratto più uno e come ho già avuto modo di dire spero di poter restare alla Roma per molto tempo, molto a lungo".


https://youtu.be/AfC3aB3phRU


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