TRIGORIA - Garcia: "Anche quest'anno dovremo vendere per comprare". FOTO!
Fonte: dall'inviato Alessandro Carducci
A partire dalle 13.15, dalla sala stampa del centro sportivo "Fulvio Bernardini" di Trigoria, il tecnico della Roma Rudi Garcia ha incontrato la stampa per presentare l'ultima sfida della stagione contro il Palermo. Vocegiallorossa.it propone la conferenza del mister.
La cosa più bella e la brutta di questa stagione.
"La più bella la vittoria che ci ha dato la qualificazione in Champions. La più brutta non so, preferisco tenere sempre a mente le cose positive".
Qual è il bilancio della stagione?
"C'è una partita domani e intendo vincere col Palermo, è l'ultima e anche se non abbiamo obiettivi di stagione domani voglio che i miei giocatori facciano il proprio lavoro come durante la stagione per i tre punti. In questa conferenza mi aspetto che si parli di bilanci: siamo primi nel nostro campionato, la Juve è fuori concorso. Lo sta dimostrando, ha l'abitudine di vincere con una potenza economica maggiore nella nostra. Ha uno stadio proprio, è in finale di Champions, ha vinto campionato e Coppa Italia, è irraggiungibile. Siamo stati secondi, vuol dire primi del campionato a 19 squadre, l'obiettivo principale era la Champions da secondi e non da terzi con uno spareggio. Abbiamo preso esperienza in Champions, in un girone di ferro, in Europa partiamo da quasi niente. Vogliamo fare esperienza ed essere almeno nella terza urna per non avere un girone impossibile. A 30 minuti dalla fine del girone eravamo qualificati con i campioni di Inghilterra, di Germania e di Russia. Siamo stati vicini dal superare il turno e vedremo l'anno prossimo se avremo i mezzi per superare il girone. Una stagione non è mai un fiume tranquillo, abbiamo avuto momenti di difficoltà. Con la Coppa d'Africa abbiamo avuto meno giocatori, poi in alcune partite di Coppa si poteva fare meglio. C'era meno possiiblità di fare riposare i giocatori e abbiamo avuto questo momento difficile fino a marzo. Ma l'abbiamo superato, siamo stati sempre secondi o terzi, il gruppo ha dimostrato di essere fantastico. Se non fossimo uniti non saremmo tornati secondi, per il momento va bene così".
C'è il rischio che in Italia si giochi solo per il secondo posto?
"Lo penso anche io, l'anno prossimo il gap aumenterà. Loro hanno la possibilità di vincere la Champions, hanno preso tanti soldi e hanno il loro stadio, per noi cambierà tutto quando lo avremo. Il gap può essere più importante anche per via del Fair Play Finanziario. Ma non cambiamo le nostre ambizioni, voglio vincere titoli. La logica della potenza economica in Italia conferma che la Juve è fuori concorso da 4 anni".
Dopo 2 anni qual è l'aspetto in cui questa squadra non ha dato il massimo?
"Ci siamo superati sul fatto che quando sono arrivato lo scorso anno l'obiettivo era entrare in Europa League perché non c'eravamo da 2 anni. Forse l'anno scorso abbiamo fatto una stagione troppo bella, tutti avete fatto della Roma un candidato allo scudetto. La stagione ha dimostrato che questa divisa è troppo grande per noi. Non serve illudere la gente, c'è grande differenza tra obiettivi e ambizioni. Le mie e quelle del presidente. Lui è fantastico, questa città non si è fatta in un anno e così la AS Roma, ci vorrà tempo. Dovremo lavorare al massimo e avere ambizioni. Poi gli obiettivi dovranno andare di pari passo coi mezzi del club, l'obiettivo era la Champions. Ma il secondo posto non è scontato, siamo la quinta forza economica d'Italia".
Ci saranno cessioni importanti anche quest'anno?
"Lavoriamo con i dirigenti per queste cose, giovedì c'è un appuntamento importante col presidente a Londra per la prossima stagione. Da quando sono arrivato le cose sono state chiare, abbiamo bisogno di vendere per comprare. Sarà ancora così quest'anno, ma saranno il presidente e i dirigenti a darne la certezza. Bisogna vedere dove siamo e come vogliamo andare avanti. Ma siamo sulla strada giusta perché la Champions è bella da giocare e ci dà visibilità, il club della capitale è un grande club ed è uno dei progetti più belli del calcio europeo. Ma non possiamo bruciare le tappe, dobbiamo andare step by step. Fare un grande passo può farti retrocedere di altri tre. Ma sono contento di questa stagione, i ragazzi hanno dimostrato qualità. Dopo la prima metà della stagione è stato più difficile ma abbiamo dimostrato di poter trovare risorse per vincere. La ricompensa l'abbiamo avuta nell'ultima gara".
Il centravanti è la prima richiesta che farà?
"In 18 hanno segnato almeno un gol, lo scorso anno è stato lo stesso. Abbiamo segnato meno sui calci piazzati e in attacco, ma dobbiamo migliorare anche con quelli che abbiamo ma per finire secondi non è possibile avere singoli che non abbiamo fatto bene. Ci sarà da riflettere per intervenire eventualmente su questo reparto. Tutti vorrebbero avere Messi e i suoi 40 gol, ma bisogna fare con i nostri mezzi e decideremo con la dirigenza".
Il presidente ha detto che ci sarebbero voluti 5 anni per arrivare allo scudetto. La prossima stagione si può vincere qualcosa?
"E' una domanda per il presidente, non ho niente da rispondere".
Le è stato promesso qualcosa? Rimarrà se le sue richieste non saranno esaudite?
"Io non ho chiesto niente, sono sotto contratto e sto lavorando per il prossimo anno. Giovedì avrò più parametri. Nessun messaggio alla società, solo fatti. Sono stupito di vedere che la mia squadra da seconda tutto il campionato ha dovuto ricevere tante critiche anche da alcuni tifosi, faccio riferimento alla contestazione dopo la Fiorentina. Non serve illudere la gente, i nostri tifosi sono intelligenti e ci hanno dimostrato per tutta la stagione di essere con noi. E quando era importantissimo avere il sostegno di tutti, non lo abbiamo avuto. Forse sono stati condizionati dalle critiche eccessive della stampa. Per una squadra con obiettivi come i nostri, per tutto l'anno secondi, non è stata una bella cosa. Per questo vogliamo essere chiari sulle nostre possibilità. Spero siano grandi in futuro, ma per il prossimo anno non lo so. Ma il primo ambizioso sono io o non sarei qui".
Ha mai avuto paura di perdere il secondo posto?
"Mai, io vivo in questo spogliatoio con i miei giocatori e so che nella difficoltà si giudica sempre la qualità di un gruppo. Quando tutto va bene è semplice fare bene, nella difficoltà si vedono i veri uomini e la personalità. Questo non è mancato, sono fiero di loro, siamo partiti con tutta la rosa e lo staff. E' così che si fa, difenderci l'un l'altro e arrivare in fondo tutti insieme. E' quello che abbiamo fatto, ci sono stati momenti difficili ma ce ne saranno ancora. I miei tifosi devono però sapere che in quei momenti possono fare la differenza, non è normale avere dei risultati migliori in tasferta. Significa che all'Olimpico era difficile giocre e non mi sembra normale. Abbiamo la tifoseria migliore del mondo e siccome sono intelligenti sanno che se andiamo meno bene con loro siamo più forti. Tanto di cappello alla mia rosa che ha fatto un grande finale di stagione quando non era scontato".