TRIGORIA - Garcia: "Arriverà un sostituto di Destro. Contro l'Empoli dobbiamo iniziare forte"
Alle ore 13:15 il tecnico della Roma ha incontrato i media nella conferenza stampa della vigilia di Roma-Empoli, gara in programma domani alle 20:45 allo Stadio Olimpico.
La preoccupano di più le assenze o il mercato?
"Sappiamo che in questo momento, finché il mercato non si chiude si parla molto di questa cosa. I giocatori lo sanno, noi siamo concentrati al 100% sulla partita di domani e non su altre cose. Poi conoscete il mio avviso, gli assenti non possono giocare e mi concentro su quelli che possono farlo e hanno voglia di prendere i tre punti. Sono fiducioso della rosa che ho per domani".
E' arrivato il momento di puntare su Paredes?
"Lui ha giocato parecchio nelle ultime partite e ha giocato bene, non ho aspettato di vederlo in campo per vederlo a livello degli altri. E' una prova di maturità".
Come tempistica, non era il caso di vendere Destro prima e avere più tempo per il sostituto?
"La tempistica del mercato è questa, non è che una società fa le cose come decide lei. C'è il giocatore e c'è l'altro club. Approfitto di questo momento per dire che non cambio avviso su Destro, lui voleva giocare di più e su questa cosa era normale lasciarlo andare. Poi lo sappiamo, prima di martedì arriverà un sostituto, una punta centrale. Chi? Se lo dico non hai più lavoro".
All'Olimpico la Roma non vince dal 30 novembre. E' cambiato qualcosa nel fattore campo?
"Abbiamo dimostrato a inizio stagione che all'Olimpico sappiamo come fare per vincere. Ho anche letto che arrivano troppi pareggi per noi, che l'Olimpico era una cassaforte. Sarà più semplice andando in vantaggio e non andando in svantaggio, per questo ho parlato di continuità. Dobbiamo iniziare forte e fare di tutto per prendere il vantaggio, non è che dopo il vantaggio si ferma la squadra, dobbiamo fare una gara piena. Mi aspetto che i giocatori trasferiscano in campo la loro voglia".
E' preoccupato dal non tradurre le intenzioni in risultati?
"Per niente, finché so che i giocatori danno tutto, e lo fanno, sono tranquillo. Poi devono capire che se mettiamo ingredienti da subito sarà molto più semplice, dobbiamo sfruttare il fatto di giocare in casa. I nostri tifosi sono stati sempre fantastici, non siamo solo una squadra o un club, siamo la Roma e lo sono anche i tifosi. Devono sapere che quando le cose vanno meno bene abbiamo bisogno di loro, mi aspetto domani che tutti i nostri tifosi siano dietro la loro squadra. Saremo più forti col loro sostegno e il peso sarà più importante sull'avversario se saremo in 12. Se domani saranno con noi sarà un vantaggio importante".
Lei ha chiesto alla società di trattenere Destro e che Benatia non sarebbe andato via. E' strategia comunicativa o c'è scollamento con la società?
"E' semplice capire che finché il giocatore è della Roma lo difendo, non si sa mai se c'è possibilità di partire. Dopo che parte è facile dire che abbiamo deciso insieme. Mi sembra più intelligente, soprattutto se il giocatore rimane, non dire che parta. Io anticipo sempre il fatto che il giocatore è della Roma e che può rimanere, poi quando parte..."
Lei è ancora ottimista sulla possibilità di vincere il titolo?
"Mi sono già espresso, siamo in corsa in tre competizioni, siamo secondi in campionato. I numeri parlano per questa squadra, poche volte a Roma si son visti numeri così. Pareggiamo troppo, ma a parte fare di tutto per vincere io mi appoggio su quanto fatto dalla squadra. Chiedo di non avere la memoria corta".
A inizio mercato c'erano alcuni problemi, come Castan, Maicon, Destro, Strootman, Gervinho e Keita e la Roma non è intervenuta. Nel frattempo c'è stato un costo in classifica, è stata una scelta o una necessità?
"Sono d'accordo sull'ultima cosa, sapevamo che Keita e Gervinho sarebbero partite. Speravamo che Castan tornasse più presto, non sapevamo che gli infortuni ci avrebbero penalizzato. Poi non è che rispondo su ogni caso, sono d'accordo sugli africani. In difesa abbiamo tre centrali molto forti. Non è che il timing del mercato sia semplice, una società non deve prendere un giocatore per prenderlo, ma deve servire e portare una plusvalenza al gruppo. Sarà fatto prima di martedì".
Ha qualcosa da rimproverarsi nella gestione di Destro?
"Mi sarebbe piaciuto vedere sostegno, non parlo di me, della squadra o della società. Per chi ama la Roma, sostenere nelle difficoltà mi sembra un atteggiamento da tifoso o un atteggiamento obiettivo, bisogna vedere solo i numeri. E' un centravanti di talento e un uomo di qualità, ora non c'è più e bisogna avere un centravanti ancora più forte, che arrivi e che ci aiuti nella seconda parte".
L'Empoli ha dimostrato di saper mettere in difficoltà la Roma. Ha imparato qualcosa dai due precedenti?
"Non cambio avviso sul fatto che l'Empoli sia la squadra forse tatticamente più organizzata del campionato, segnano tanto su calci piazzati. Siamo stati bravi nelle due partite a trovare la chiave per avere delle occasioni, forse abbiamo segnato troppo poco. Non cambia nulla sul piano dell'atteggiamento di squadra, che è micidiale. Speriamo che i giocatori abbiano capito quel che devono fare per difendere bene anche sui calci piazzati e attaccare dove ci sono possibilità di segnare ed essere efficaci su ultimo passaggio e finalizzazione, mancati in Coppa Italia".
Il Napoli è più vicino alla Roma di quanto la Roma lo sia alla Juventus, può minare una convinzione psicologica?
"Dobbiamo dipendere solo da noi e guardare avanti, bisogna vincere le partite. E' l'ambizione che abbiamo tutti".