.

Trigoria - Garcia: "Basta una vittoria per ripartire". FOTO!

di Claudio Lollobrigida

Nella sala conferenze del centro sportivo "Fulvio Bernardini" di Trigoria, il tecnico della Roma Rudi Garcia ha presentato alla stampa la sfida esterna di domani contro il Cagliari.

Le è mai successo di avere tanti assenti?
"Mai ma posso solo dire che faremo il possibile con i giocatori a disposizione, che sanno quanto tutti dovranno dare un po' di più per compensare le assenze. Per ripartire basta una vittoria, faremo di tutto per ottenerla domani".

Come sta Totti?
"L'abbiamo risparmiato perché ha una sindrome influenzale. Ha lavorato in palestra e lo valuteremo nelle prossime ore".

C'è stata poca prudenza con Ibarbo?
"Le cose sono semplici: era guarito dal suo infortunio al polpaccio. Ha un tendine rotuleo da sorvegliare e per questo era prevista una visita a Barcellona. Se abbiamo preso un rischio lo abbiamo fatto in partita, perché il giorno prima si è allenato con la squadra, abbiamo valutato che era a posto per giocare. Non volevamo rischiare facendolo giocare non più di 30 minuti, ha giocato per 20 minuti e bene. Se c'è rischio lo abbiamo preso in questa partita. Non abbiamo fatto un allenamento pazzesco, non erano previsti tiri né salti né scatti. Si è infortunato non allo stesso muscolo del polpaccio ma a un altro muscolo. Io questa la chiamo fatalità".

Sul cambio di preparazione.
"Non aspettiamo di avere molti infortunati per lavorare ogni giorno tutti insieme. Con lo staff tecnico e quello medico - che si occupa di far tornare gli infortunati al 100% - lavoriamo ogni giorno, non siamo tanto scemi da dire che si tratta solo di sfortuna, ma la sfortuna c'è. Perché con Strootman e Iturbe possiamo fare di tutto ma le cose non sarebbero cambiate. Sul resto cerchiamo di migliorare ma sappiamo che siamo in un circolo vizioso quando ti manca metà squadra e devi giocre sempre con gli stessi, che magari si infortunano in Nazionale come successo a De Rossi o Keita. Tutto questo ti cade adosso durante una stagione. Bisogna fare in modo che quando torneranno tutti faremo in modo di finire la stagione con meno problemi. Così avrò più scelte e una squadra più forte".

Qual è l'errore più grave che ritiene di aver fatto dall'inizio della stagione?
"Noi lavoriamo ogni giorno, siamo secondi e purtroppo eliminati dalla Coppa Italia che volevo vincere. Ora c'è la gara di domenica e l'Europa League, faremo queste due competizioni al 100%. Nessuno è perfetto, nemmeno voi ed io, facciamo la nostra strada con le nostre convizioni, facendo di tutto per portare questa Roma dove io credo che debba essere: in alto in classifica e nel futuro. Non costruiamo una squadra solo per questa stagione ma per un lungo tempo, lavoriamo da 19 mesi con un progetto di gioco. La stagione della Roma non si ferma nella prossima partita. Vogliamo vincere domani per chiudere questo cerchio nero".

Lavora di più sull'attacco o sulla difesa?
"Non serve paragonare lo scorso anno a questo perché non è la stessa rosa e non ci sono gli stessi impegni. Abbiamo avuto la Champions e avremo l'Europa League che ti cambiano tutto perché giochi ogni tre giorni. Noi lavoriamo su tutto, dobbiamo essere più solidi in difesa ed esere più efficaci in attacco. Dobbiamo rispondere sul campo e la verità uscirà da lì, non dalle mie parole".

Avete scaricato troppe responsabilità sulla squadra?
"No, quello che abbiamo fatto io e Sabatini è fare in modo che i giocatori capiscano questo momento di difficoltà in cui abbiamo gli uomini contati. Dobbiamo fare di più, devono essere consapevoli che abbiamo una squadra che può vincere con tutti ma finché loro danno di più anche terminando la gara con più benzina nel motore. Ho detto a tutto lo staff che ora dobbiamo fare tutti di più per dare questa spinta e tornare alla vittoria".

Rietiene la squadra che schiererà domani superiore al Cagliari?
"Loro hanno cambiato allenatore che sta facendo bene e sarà un piacere vedere Zola. Come sempre non dipende dall'avversario ma da noi, dobbiamo far vedere una Roma al massimo delle sue possibilità. Se sarà così sarà una Roma competitiva, se lo sarà avremo possibilità di vincere che è il nostro obiettivo".

Alla difesa manca l'impostazione rispetto allo scorso anno.
"Non possiamo paragonarla a quella dello scorso anno, è come paragonarla a quella del 1970. Giochiamo coi giocatori attuali, quando ti manca qualcuno e sei costretto a schierare giocatori che non possono giocare ogni tre giorni, facciamo coi mezzi del momento anche mancando di automatismi. Dobbiamo schierare uno non al 100% e facciamo sempre il massimo per esser efficaci. Sul campo non facciamo tutto bene ma sempre di tutto per avvicinarci al massimo per la vittoria". 

Rimarrà fino alla vittoria dello scudetto?
"Sono venuto alla Roma per vincere trofei. Posso dire che la Roma non è un trampolino, ma un punto di arrivo".

Lei e il suo staff avete responsabilità sulla preparazione?
"Ognuno ne ha. Siamo responsabili di questa squadra, anche tifosi e stampa, tutti fanno l'ambiente di Roma. Noi diamo sempre il meglio, il destino di questa Roma non è solo quello di essere un club che ogni anno lotta per lo scudetto, ma vogliamo anche che la Roma del futuro lotti in Europa per vincere. Questo non si fa in un giorno, la cosa che mi anima è dare orgoglio a città e tifosi. Di scudetti ne hanno vinti pochi, vogliamo che questa città sia padrona anche in Europa. Non era l'obiettivo principale in questa stagione, il destino di questa squadra è di essere importante,. Ora siamo in un tunnel in cui le cose vanno male ma è proprio ora che dobbiamo dimostrarci all'altezza di questo destino".

C'è poca sinergia tra i difensori?
"No, io faccio sempre attenzione al momento. In un momento abbiamo giocato con squadre che basano tutto sul contropiede e sulla profondità, forse è vero che abbiamo subto alcune situazione alle spalle della nostra difesa. Ma non possiamo fare sempre bene perché gli avversari hanno qualità ma dobbiamo migliorare anche in questo. Essere più compatti dalla metà cmapo in su ed essere più alti, dare spazio alle spalle dei difensori. Sembra bizzarro ma è così, abbiamo anche difensori veloci come Manolas, non dobbiamo avere paura di giocare alti. Nel secondo tempo con la Fiorentina abbiamo quasi sempre giocato nella metà campo avversaria e non abbiamo sofferto niente anche con Babacar. Invece nel primo tempo abbiamo sofferto perché andavamo indietro. Per giocare così bisogna essere al 100% della fiducia e io faccio in modo che quando i giocatori si guardano allo specchio vedano i giocatori che sono: forti, con qualità per una Roma grande e bisogna aver fiducia. Ognuno sbaglia ma chi non prende rischi non va avanti".


Altre notizie
PUBBLICITÀ