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VG - Disservizi organizzativi e lancio di oggetti subito. La trasferta no per i tifosi della Roma a Salisburgo

di Luca d'Alessandro
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro

Oltre il risultato beffardo, quella di Salisburgo è stata una trasferta no per i tifosi giallorossi. Infatti, come appreso da Vocegiallorossa.it i supporter della Roma hanno subito la carenza organizzativa dei padroni di casa. Tutto inizia dalle navette messe a disposizione per raggiungere la Red Bull Arena. Qui stando ai racconti dei presenti, a causa di disservizi, c'è voluto almeno il triplo del tempo stimato per raggiungere l'impianto. Ma i problemi non sono terminati qui. Il settore ospiti era diviso in primo e secondo anello. In quest'ultimo l'accesso, come avviene in tutti gli stadi, era attraverso dei tornelli, due di numero, non funzionanti, in quanto i sensori non riuscivano a leggere il bar code dei tagliandi. Il risultato è stato che i sostenitori della Roma hanno dovuto subire un nuovo ritardo, ammassati, davanti all'ingresso (per 30/40 minuti), fino a che gli steward non li hanno fatti accedere all'impianto manualmente. Una volta dentro tutto si è svolto regolarmente, mentre all'uscita è si è fatta sentire nuovamente la mancanza organizzativa. Infatti non vi era nessun sistema di sicurezza per i tifosi romanisti, così come non vi fossero navette sufficienti per trasportare l'intera spedizione. Questo ha portato al fatto che alcuni sostenitori del Salisburgo abbiamo lanciato oggetti a quei romanisti, costretti a mischiarsi tra la folla. Momenti di tensione, fortunatamente che non hanno portato a conseguenze più gravi. 

Secondo quanto riportato da RomaToday, inoltre, la polizia austriaca ha caricato i tifosi della Roma, durante l'uscita dallo Stadion Salzburg. Ecco il racconto di un testimone, Marco Monaci (disabile al 100%), che è rimasto ferito dall'intervento delle forze dell'ordine: 

"Stavamo andando a prendere le navette. Camminando con le stampelle nel deflusso mi sono attardato rispetto agli altri tifosi. Alcuni tifosi hanno cominciato a battere sul vetro e a quel punto è partita la carica della polizia austriaca. Sono caduto con le stampelle e quando mio figlio mi ha visto, ha cominciato a urlare di lasciarmi andare. Lo hanno preso, sbattuto in terra e ammanettato. Trattato a 16 anni come un criminale. Lo hanno legato alla rete. Quando l'ho visto mi sono rialzato e ho cercato di andarlo a prendere. Lo hanno rilasciato dandogli un foglio con il quale lo invitano a presentarsi in un commissariato italiano entro 48 ore. Vado in trasferta da oltre 40 anni e di situazioni di questo tipo ne ho viste a bizzeffe. Non mi aspettavo però di essere picchiato con le stampelle, non mi era mai successo. Una cosa schifosa. Segnalerò tutto all'AS Roma, ho già chiamato l'avvocato e lo comunicherò anche alle ambasciate". 

 


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