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La gara vista dalla curva - Toni dimessi e pioggia di fischi che cade sulla Roma. VIDEO!

di Yuri Dell'Aquila

Per descrivere la reazione dell'Olimpico al fischio finale, basterebbe fare un mero copia e incolla delle ultime gare interne giallorosse, con la squadra di Garcia subissata dai fischi dei tifosi per l'ennesima prestazione deludente e per una vittoria che, tra le mura amiche del proprio stadio, latita oramai dalla fine dello scorso novembre.

Eppure la giornata era partita nel migliore dei modi, complice lo stop del Napoli a Palermo che aveva messo De Rossi e compagni nelle condizioni di allungare sul terzo posto e mettere pressione sulla Juventus di scena a Cesena nel posticipo serale.

Il clima sugli spalti non è più quello trionfale di pochi mesi fa ma nonostante questo non manca mai l'apporto alla squadra da parte dei sostenitori capitolini, sebbene i cori non vengano più seguiti da tutti i presenti ed eseguiti all'unisono, formando quella sola voce in grado di far tremare i calciatori ospiti. Il boato più grande nel prepartita è per il ritorno dalle fatiche della Coppa D'Africa di Gervinho e del neo acquisto Seydou Doumbia, un po' a sorpresa schierato subito titolare da Mister Garcia.

In campo, ci si aspetterebbe una partenza razzo dei giallorossi, contro un avversario tecnicamente modesto, ultimo in classifica e dal futuro incerto, per mettere subito in discesa la gara, con la convinzione che la vittoria ottenuta a Cagliari nello scorso turno abbia sbloccato la Roma dal proprio torpore. Non sarà così, e basteranno poche battute di gioco per far ripiombare nello sconforto i supporter romanisti, costretti a vedere una squadra lenta e senza idee, risvegliata di tanto in tanto dalle prodezze dei suoi singoli, come nell'occasione del tiro di Ljajic a metà primo tempo che regala l'illusione del gol. Milan, Empoli (due volte), Fiorentina e ora Parma, si ripete la scena dei fischi al 45' che accompagnano il rientro negli spogliatoi della formazione di Garcia.

Un film già visto a più riprese, la speranza di una seconda frazione da schiacciasassi, l'attesa di rivedere come per miracolo il bel gioco espresso fino a pochi mesi fa, il progressivo scorrere dei minuti senza che il tabellino si schiodi dallo 0-0, la paura di non farcela, un pallone che si stampa sul palo (in quest'occasione Cole così come Astori contro l'Empoli), e la rabbia di un'altra, l'ennesima, occasione sprecata.


https://www.youtube.com/watch?v=zAUDug-mTYU&feature=youtu.be


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