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Ranieri: "L'Inter è sempre la squadra da battere. Io voglio vincere un trofeo con la Roma" VIDEO!

di Giulia Spiniello

Claudio Ranieri in conferenza stampa prima di Roma-Cagliari alle 12,30. Seguila in tempo reale su Vocegiallorossa.it

 

Ranieri ha voluto fare una premessa prima di rispondere alla domande dei giornalisti.

"Prima di iniziare voglio chiedere scusa a Reja, la mia è stata solo una battuta. Lui partecipa a tutte le riunioni di aggiornamento e mi dispiace che se la sia presa".
 

Avvertite più motivazioni dopo i 5 gol presi all’andata a Cagliari?
Sappiamo che sono una squadra forte e compatta, con un buon impatto di gioco e buone individualità.


Tra cui Daniele Conti, chiederà consigli a Bruno per fermarlo?
Cagliari è la mia seconda città del cuore, ma Daniele meritava un palcoscenico più importante.


Su quale aspetto può crescere ancora la Roma, ad esempio Juan?
L’aspetto fisico di Juan, perché ci sta mettendo di più a entrare in forma da quando è tornato dal Brasile. A Juan manca davvero poco per essere all’apice. Noi dobbiamo continuare nel rendimento e nell’essere squadra.

Adriano è sfortunato perché ora deve fermarsi di nuovo…
Dovrà stare fermo parecchio tempo perché è un infortunio un po’ serio, non lo operano e deve essere bendato. Non gliene va bene una e mi dispiace.


Da Cagliari come è cambiata la Roma?
Quella era un'altra Roma. Sappiamo che il Cagliari è forte. Intanto spero di giocare 11 contro 11, lì abbiamo giocato in 10 ricordiamocelo. Il Cagliari sta facendo molto bene, Donadoni ha seguito la strada tracciata da Allegri e Bisoli, i giocatori si conoscono a memoria, dovremmo stare molto attenti.

L'Inter sembra essersi ritrovata, è rientrata in corsa per lo scudetto?
"E' la squadra da battere, senza togliere nulla al Milan. Leonardo ha ridato entusiasmo a quei campioni."

Nel derby primo tempo brutto mentre nella ripresa è andata molto meglio. Diverse volte la Roma regala un tempo agli avversari.
"Con il rientro di Pizarro tutte le pedine torneranno al proprio posto e riprenderemo quel filo di discorso che ci manca"

Ha già in mente come ruotare gli attaccanti nelle prossime gare?
"Cerco di prendere i giocatori più in forma, ragionando di partita in partita".

La Roma ha ottenuto degli ottimi risultati nell'ultimo periodo. La vittoriosa fortunosa di Cesena e quella nel derby possono essere la svolta?
"Possono essere molto importanti. Dobbiamo giocare al 120% ed è molto importante il sostegno del nostro pubblico. Noi siamo dei procacciatori di sogni, dobbiamo dare emozioni, dobbiamo caricare il pubblico in modo che loro ci diano la possibilità di superarci".

La squadra sta iniziando ad entrare nei meccanismi del turn over?
"Il più è stato fatto, le delusioni sono state assorbite, almeno me lo auguro. E' normale che un giocatori stia male quando non gioca".

Ci crede allo scudetto?
"La Roma è attrezzata per lottare con le grandi squadre. Non è semplice, è difficile ma a me piacciono le cose difficili. Io lotto e voglio che anche i miei giocatori lo facciano. Poi alla fine vincerà il migliore e chi avrà avuto quel pizzico di fortuna i più".

Predilige il lancio lungo o il gioco palla a terra?
"Entrambe, non si può avere solo una cosa. La Roma è una delle squadre che tiene meglio il pallone. Con Pizarro la palla viaggia anche più velocemente".

A Roma ci si innamora di più di allenatori che giocano bene ma non vincono?
"Può essere ma non posso farci nulla. L'anno scorso però se abbiamo portato tutta quella gente allo stadio significa che i tifosi si divertivano".

L'ultimo allenatore che ha vinto a Roma è stato Capello, che non aveva un buon rapporto con i giocatori. Anche lei ha avuto dei problemi quest'anno
"Ogni allenatore ha un suo carattere, non imito nessuno. Sono me stesso ma non credo di avere un brutto rapporto con i ragazzi. Può accadere che i giocatori si compattino contro l'allenatore, l'importante è che lo apprezzino sotto l'aspetto tattico".

Novità sul contratto?
"Non è un problema, non è che avere il contratto rinnovato mi farebbe dare di più. So che la Roma sta attraversando un periodo molto delicato della sua storia. Se l'allenatore perde la testa succede un '48. E io non la perdo perché sono fatto così, faccio il mio lavoro e la Roma è la mia squadra del cuore. Ho rifiutato altre proposte l'anno scorso ma sono restato consapevole di quello cui sarei andato incontro. Sono arrivato qui e vorrei restarci il più lungo possibile. So che non è facile ma mi intriga".

In cosa deve migliorare?
"Voglio vincere a Roma. Fare più punti nell'anno solare è una presa in giro, io li voglio fare in campionato".

E' possibile ipotizzare di aprire ogni tanto i cancelli ai tifosi?
"A me piacerebbe ma non credo ci siano le strutture idonee. Per me non sarebbe un problema".

Lei ha detto di aver messo Vucinic e Menez nella ripresa per vincere, l'impressione però è che abbia regalato il primo tempo alla Lazio.
"Non potevo immaginare che Adriano si rompesse la spalla dopo pochi minuti. Se li avessi messi prima magari non sarebbero riusciti a segnare subito e si sarebbero spenti nel finale, con la possibilità di dover giocare anche i supplementari. Sono scelte, io ho pensato che metterli nella ripresa sarebbe stata quella migliore".


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