I Top e Flop della stagione della Roma

26.05.2021 08:15 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
I Top e Flop della stagione della Roma
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

TOP 

ROMA D'EUROPA - La nota più positiva della stagione è senza ombra di dubbio il cammino in Europa League della squadra. Un girone vinto, con una qualificazione ottenuta con largo anticipo. Il giusto dosaggio delle forze, finché la squadra era a disposizione di Fonseca, e un'ottima fase a eliminazione diretta contro Braga, Shakhtar e Ajax, fino a raggiungere la semifinale contro il Manchester United. La sensazione è che una Roma al completo avrebbe potuto battere anche i Red Devils. 

11 SU 11 - La Roma, fino all'inizio del girone di ritorno, era una bella anomalia. Brutta con le grandi, perfetta con le provinciali, tanto da arrivare a raggiungere uno score di 11 vittorie in 11 partite. 33 dei 62 punti totali. 

SOGNO CHAMPIONS - Già, perché tolti gli ultimi mesi, da Roma-Napoli in poi, in cui la squadra ha mollato il campionato, i giallorossi per una buona parte della stagione hanno recitato il ruolo di underdog del campionato, galleggiando tra il terzo e il quarto posto. 

RISKATTORSP - Tornato dal prestito al Feyenoord, Rick Karsdorp ha iniziato in punta di piedi, rimanendo a Roma per giocarsi le proprie occasioni, rifiutando Genoa e Atalanta. Alla fine l'ha avuta ragione lui, diventando un punto fermo della squadra, fornendo tanti assist e migliorando la fase difensiva. 

SPINA NEL FIANCO - Di qualsiasi difesa abbia affrontato. Per molte partite il gioco della Roma è stato palla a Spinazzola e poi quel che succedeva succedeva. Con lui in campo era una Roma, senza un'altra. Una delle sue ultime giocate è stata proprio per il gol del 2-1 che ha illuso un po' tutti a Manchester. 

DOPPIA DOPPIA - 10 assist (secondo nel campionato) e 13 gol in Serie A (15 in stagione) per l'armeno che va come un treno, Mkhitaryan. Giocatore fondamentale nella parte di stagione in cui la Roma era in lotta per la Champions League. Non è un caso che il gol che manda la squadra in Europa sia il suo. 

LA MIGLIOR RISERVA(?) DEGLI ULTIMI ANNI - Arrivato come una sorta di incognita, con l'idea da parte di tutti di vedere un nuovo Kalinic, Borja Mayoral ha fatto ricredere molti a suon di gol: 17 in totale, 4 in più di Dzeko. 

TANTI GIOVANI LANCIATI - Milanese, Bamba, Tripi, Boer, Darboe, Bove, Zalewski. Sono 7 i giovani della Primavera lanciati, tra Europa League e Serie A, da Fonseca. Gol, assist indimenticabili per alcuni, prestazioni esaltanti che lo hanno promosso a titolare per Darboe. A questi vanno aggiunti Podgoreanu e Ciervo, spesso convocati da Fonseca. 

FLOP 

LOTTA COL SASSUOLO - Arrivare settimi per differenza reti, fare un girone di ritorno da 25 punti (dietro anche alla Sampdoria), avendo il terzo monte ingaggi della Serie A è un qualcosa di inaccettabile, meglio, un qualcosa che evidenzia il fallimento stagionale in campionato. Gli infortuni, le energie mentali per andare avanti in Europa sono attenuanti. 

TAVOLINO - La Roma inizia la stagione con l'erroraccio nella compilazione della lista, con l'errore Diawara, che costa il punto conquistato sul campo, contro il Verona e condanna la squadra, strano da scrivere, al primo 3-0 a tavolino della stagione. 

LE 6 SOSTITUZIONI - Oltre al fatto di essere stati eliminati dallo Spezia in Coppa Italia sul campo, in una delle tante partite in cui la difesa ne ha commesse di tutti i colori, c'è la figuraccia delle 6 sostituzioni. Un pasticcio tra team manager e un allenatore in palla, con Pellegrini a ricordare che le 5 sostituzioni fossero già state effettuate. Altro 0-3 a tavolino. 

IL CASO DZEKO - Diretta conseguenza di quella partita, per delle critiche condivisibili, è stata la messa fuori rosa di Dzeko da parte di Fonseca. I due ,dopo che col Siviglia in Europa League nella precedente stagione, avevano un rapporto già incrinato, tanto che il bosniaco in estate era stato praticamente ceduto alla Juventus (in panchina per 90' a Verona). Fuori rosa il miglior giocatore, capitano della squadra fino a quel momento. 

I 6 GOL DI MANCHESTER - Dalle stelle alle stalle in 45'. Come farlo solo la questa squadra lo sa. Nonostante Fonseca abbia esaurito i 3 slot per le sostituzioni nel corso del primo tempo, la Roma ha chiuso in vantaggio per 2-1 il primo tempo della semifinale di Europa League, all'Old Trafford. Invece che cambiare attitudine, una squadra con un paio di giocatori in evidenti difficoltà fisica, parte in proiezione offensiva, sprecando un paio di buone occasioni. Poi basta il 2-2 subito per azzerare tutta la tensione mentale che faceva girare le gambe. Squadra in bambola e imbarcata che compromette la qualificazione alla finale e rende meno brillante il cammino europeo. 

LAZZARETTO - Tanti, troppi infortuni. Una costante, un qualcosa che ha minato la stagione. Smalling non ha quasi mai giocato (e quando lo ha fatto non ha brillato), Veretout era l'uomo in più del centrocampo e ha saltato la parte decisiva della stagione. Idem Spinazzola, il regista della squadra sulla fascia. Di base non ce ne è stato uno che non ha patito un infortunio. 

IL DERBY DEI POVERI - Nessun scontro diretto vinto, se non il derby della penultima giornata. Per molti sarà una delle poche soddisfazioni della stagione. Per come la Roma aveva abituato i propri tifosi nelle ultime stagioni, attaccarsi al derby è sinonimo che qualcosa non è andato nel verso giusto. Di solito sono gli altri a cui resta vincere il derby per salvare una stagione. 

ASPETTATIVE INATTESE - Un nome su tutti, Pedro Rodriguez. Arrivato con la fanfara dell'uomo che ha vinto tanto (innegabile), che avrebbe dovuto portare la mentalità vincente a una squadra di giovani, inizia bene per finire malissimo la stagione. Da titolare a seconda scelta da parte di Fonseca. Un qualcosa che Pedro non ha digerito. Un parziale riscatto col gol al derby, ma le aspettative erano abbastanza alte per lui.