Il delitto perfetto di Fonseca

24.10.2020 20:10 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
Il delitto perfetto di Fonseca

Volendo, per una volta, esasperare i toni, con i 9 cambi operati rispetto alla sfida di domenica contro il Benevento, Paulo Fonseca stava compiendo un delitto. Gli effetti di proporre contro lo Young Boys una squadra con così tante seconde linee erano scontati (oltre che già visti, in un passato neanche troppo remoto) e si sono palesati tutti in un primo tempo in cui la Roma ha faticato anche oltre lo scarso agonismo che può generare la prima di sei gare della fase a gironi dell’Europa League. Sei gare, però, da incastonare nelle dieci di campionato previste da qui al 23 dicembre, prima tra tutte quella contro il Milan capolista di lunedì, che insieme compongono un calendario infernale, con partite ogni tre giorni senza sosta (se non quella per le nazionali) fino a Natale. Uno scenario, in una stagione come questa, pesantemente influenzata dalla pandemia, di cui è impossibile non tenere conto e che ha convinto Fonseca a ruotare anche oltre l’immaginabile, rimandando in campo, per esempio, giocatori ben oltre la soglia dell’esubero come Fazio e Jesus ed elementi fuori condizione come Karsdorp.

Troppo più importante, per il portoghese, pensare in là per investire troppe energie in una gara con diverse prove d’appello a disposizione in vista di questi due cicli così pesanti, e allora meglio sbagliare in eccesso che in difetto; il risultato, però, non era buona solo per gli almanacchi e vincere oggi avrebbe significato portarsi avanti un lavoro che, se concluso in anticipo almeno rispetto a quanto accadde l’anno scorso, potrebbe dare un vantaggio anche a lungo termine. I cinque ingressi del secondo tempo hanno rivoluzionato squadra ed equilibri in campo, contro un avversario probabilmente ancor meno trascendentale di quanto si potesse pensare: la Roma torna da Berna con un tempo di Spinazzola, una mezz’ora abbondante per Džeko, Mkhitaryan e Veretout e circa 20 minuti di Pellegrini, oltre che un’ora per Pedro, che però a oggi sembra averne anche più degli altri, e per Kumbulla, a cui male non farà abituarsi a giocare con la sua nuova maglia. E, soprattutto, con i tre punti, che fanno sì che il delitto di Fonseca sia diventato perfetto.