La nuova dimensione

Nato a Roma il 26/03/1986, è vicedirettore di Vocegiallorossa.it, AS Roma Scout per Perform Group. Conduttore VGRadio (TMW Radio), in precedenza conduttore "Diario di bodocampo" (Radio Incontro 105.8)
13.07.2016 00:30 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
La nuova dimensione
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Napoli, Milan, Inter, Sassuolo, Lazio e Fiorentina. Queste sono le squadre con le quali la Roma dovrà confrontarsi la prossima stagione. Parola di Luciano Spalletti. Non c’è la Juventus, con la quale “dovremo provare a vincere”, ma fa storia a sé. Nella partita a poker che si giocherà sui prossimi campi di Serie A, la chipleader staccata è proprio la squadra di Allegri. La Roma al momento dell’heads-up ovviamente giocherà la sua mano e il piatto magari lo strapperà, ma quando si hanno più fiches rispetto agli avversari sei tu a tenere in mano il gioco. Le fiches in questione, nel calcio, equivalgono alla possibilità sul mercato di reperire giocatori di qualità migliore, senza dover fare troppi calcoli di bilancio, escamotages o plusvalenze per incasellare tutti i tasselli al posto giusto con tempi incerti e scadenze brevissime. Ecco dunque che il nuovo futuro acquisto, il difensore dell’Inter Juan Jesus, va bene, non benissimo, ma bisogna farselo andare bene. Ecco dunque che la Roma contendente, ai nastri di partenza (regina del mercato estivo), della Juventus nelle ultime stagioni, partirà nel gruppone sopra citato. Per staccarsi dal peloton, bisogna fare un buon gran premio della montagna e tappa migliore come quella di Pinzolo non c’è. La Roma, in Val Rendena, manca dei nazionali e di chi porterà in giallorosso il mercato.

La spada di Damocle chiamata preliminare di Champions League, giorno dopo giorno, comincia a pressare. Serve una soluzione per sopperire alle mancanze attuali della squadra. Spalletti lo sa e la nuova dimensione della Roma passerà dal carattere e dal gioco. Non è un caso che il tecnico di Certaldo in questi primissimi allenamenti stia molto addosso ai calciatori: “Chi ha paura (di giocare la palla) non gioca!” il diktat, ossia: niente alibi, in campo bisogna prendersi le proprie responsabilità (serve carattere) altrimenti diventa più difficile confrontarsi. La leadership è un qualcosa che di solito è innata, e per questo Spalletti dal mercato si aspetta altri leader oltre i vari Manolas e Strootman. Niente aspettative o proclami con scudetti già vinti ad agosto. Carattere e gioco su un campo di calcio possono essere più efficienti di calciatori molto dotati tecnicamente. A volte, anche senza avere troppe fiches davanti, basta avere le carte vincenti nella mano giusta…