Curci: "Come valore della rosa, la Roma è tra le prime tre. Boer? Deve fare esperienza"

12.12.2020 18:55 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Curci: "Come valore della rosa, la Roma è tra le prime tre. Boer? Deve fare esperienza"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca

Gianluca Curci, doppio ex di Bologna e Roma, è stato intervistato da Centro Suono Sport all’interno della trasmissione “Bar Forza Lupi”. Queste uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Quale sarà il tuo futuro?
“Vorrei fare il preparatore, magari anche nella Roma. Potrei anche fare l’allenatore, vediamo come si evolvono le cose”.

Ricordi il tuo esordio con la Roma?
“Ho esordito con mister Delneri, era il 19 dicembre 2004 quando abbiamo battuto il Parma per 5-1. Quando fu esonerato Delneri, giocai con Bruno Conti”.

Perché la Roma rischiò di andare in Serie B in quella stagione 2004/2005?
“Purtroppo Prandelli andò via dopo un mese, non si capisce perché stavamo in quella posizione di classifica. Ci fu Völler, Delneri, fu un anno disgraziato ma siamo comunque riusciti ad arrivare in finale di Coppa Italia, accedendo così alla Coppa UEFA”.

Sei stato protagonista in Coppa Italia con la Fiorentina…
“Sì, ricordo che segnò Scurto l’ultimo rigore decisivo”.

Hai avuto la nomina del “pararigori”…
“Parai un rigore a Pirlo nell’anno di Luis Enrique, sfortunatamente perdemmo quella partita per 4-0. Per me fu una serata in un certo senso positiva, perché poi andai alla Sampdoria e giocai titolare, per poi passare al Bologna”.

Cosa insegneresti a un ragazzo per parare bene i rigori?
“Non si può dire niente, è istinto. Ci vuole anche un po’ di tattica, quando parai il sopra citato rigore a Pirlo, avevo parlato con il preparatore Filippo che mi disse che Pirlo non aveva mai sbagliato un rigore in allenamento. Ci vuole anche fortuna, bisogna anche giocare un po’ a livello psicologico”.

L’esordio di Boer?
“Un ragazzo di 18 anni che esordisce in Europa League, sai quanti gol ancora deve prendere per essere più esperto? Tecnicamente è molto bravo, non si può dire nulla perché deve fare la propria esperienza, purtroppo il portiere è un ruolo a parte, lo reputo uno sport nello sport perché noi giochiamo da soli, avrà sicuramente il tempo per rifarsi e non avrà problemi”.

Quale allenatore ti porti maggiormente nel cuore?
“Ho avuto tanti allenatori, ognuno di loro mi ha dato tanto. Tatticamente, mi ha colpito molto Giampaolo, chi più chi più meno mi ha dato qualcosa. Non posso dire che uno sia stato più bravo dell’altro”.

Cosa manca a questa Roma per arrivare un po’ più in alto?
“Mi ricordo la Juventus del 2010, forse era il primo di Andrea Agnelli. Hanno costruito una base e poi hanno vinto 9 campionati consecutivi. Serve programmazione, nei primi due anni la Juventus è arrivata settima, poi con Conte si sono visti i risultati. La Roma ha bisogno di programmazione e mi sembra che la stiano facendo, i giocatori sono molto bravi, la media è molto alta. Secondo me, come valore dei calciatori, la Roma è tra le prime tre, poi serve simbiosi tra allenatore, società e tutti”.