Mangone: "Oggi sarà più problematica per il Bologna. De Rossi? Mi piace molto il suo modo schietto e sincero di comunicare"

22.04.2024 15:50 di  Andrea Gonini  Twitter:    vedi letture
Mangone: "Oggi sarà più problematica per il Bologna. De Rossi? Mi piace molto il suo modo schietto e sincero di comunicare"
Vocegiallorossa.it
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Amedeo Mangone, ex difensore di Roma e Bologna, ha parlato della sfida Champions tra giallorossi e rossoblu ai microfoni di "Quelli che la Roma" sulla radio Centro Suono Sport 101.50.

Come si batte questo Bologna?
“Daniele De Rossi ha tutte le carte in regola per studiare la strategia migliore, è un grande allenatore. La Roma farà la sua partita, sarà più problematica per il Bologna. Mi aspetto una bella gara tra due squadre che prediligono il gioco offensivo”.

Come si prepara una partita del genere dopo aver eliminato il Milan spendendo tante energie?
“Si lavora tanto sulla testa in questi casi e nella Roma adesso c’è entusiasmo. Se si è giocato giovedì si dovrà fare attenzione a gestire le forze. É sicuramente più facile giocare in casa gli scontri diretti e questo va a favore dei giallorossi”.

Gianluca Mancini si sta mettendo sempre più in evidenza: che idea ti sei fatto di questo giocatore? Può diventare un giocatore cruciale anche per la Nazionale?
“Mancini cresce partita dopo partita, sta facendo molto bene, è giovane ma di grandissima importanza. É rimasto concentrato sulle caratteristiche della Roma, l’attaccamento alla maglia, alla piazza e alla città, il che lo ha reso più forte e anche più maturo. Non gli vedo più avere atteggiamenti sopra le righe, ora sta aiutando tantissimo i compagni e fa anche gol. Può diventare un punto di riferimento anche per la Nazionale italiana, in grado di far fare il salto di qualità all’Italia nei Campionati Europei”.

Ti aspettavi un Daniele De Rossi così maturo?
“De Rossi è un uomo di sport, conosce la città, ha lavorato con la Nazionale e ha studiato molto. Se la Roma ha scelto lui evidentemente avrà visto anche qualcosa di tecnico e lui sta dimostrando le sue qualità partita dopo partita. Sta facendo vedere che è un vero allenatore, non solo una bandiera che doveva esclusivamente salvare la piazza. Mi piace molto il suo modo schietto e sincero di comunicare, ha un atteggiamento propositivo e questo è un segno identificativo nei giocatori”.

Quale calciatore toglieresti al Bologna?
“Non c’è un giocatore specifico, la forza del Bologna è la coralità. Non c’è un giocatore che possa fare grandissime cose da solo, i rossoblu hanno dimostrato di essere una squadra compatta e in grado di proporre un calcio offensivo. Roma e Bologna dovranno cercare di mettersi in difficoltà a vicenda dal punto di vista dell’organizzazione”.

Giocare più partite ravvicinate con un giorno in meno di preparazione (nel caso di Udinese-Roma e Napoli-Roma) sposta davvero così tanto?
“Assolutamente sì, il problema non sono i venti minuti di partita di Udine ma le tempistiche legate al viaggio per raggiungere la città. Si poteva fare qualcosa di meglio per tutelare la Roma e soprattutto si dovevano ascoltare le difficoltà logistiche della squadra”.

Sei stato Campione d’Italia con la Roma nel 2001: cosa si prova a stare in uno spogliatoio con così tanti campioni? C’è un aneddoto particolare che vuoi ricordare?
“Era una squadra fatta di grandi campioni, l’abbiamo dimostrato per tutta la stagione, c’erano giocatori determinanti che hanno inciso tantissimo con l’atteggiamento giusto. Gli aneddoti migliori riguardano il Presidente Franco Sensi: era rassicurante, quasi un padre di famiglia. veniva a trovarci ogni settimana e ci dava la tranquillità necessaria per giocare”.

Qual è stata la partita in cui avete pensato per la prima volta che si poteva davvero vincere lo Scudetto?
“Parma-Roma 1-2. I gialloblu erano forti e siamo riusciti a vincere in rimonta nonostante il nostro periodo di flessione. Lì abbiamo avuto la consapevolezza che avremmo potuto vincere lo Scudetto”.