Scacco Matto - Lazio-Roma 2-0, nessuna idea per infrangere il muro biancoceleste

02.03.2017 18:41 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Lazio-Roma 2-0, nessuna idea per infrangere il muro biancoceleste

Una Roma spenta viene sconfitta per 2-0 dalla Lazio nell’andata della semifinale di Coppa Italia: Sergej Milinković-Savić e Ciro Immobile segnano i gol che mettono davvero in salita il doppio confronto.

LE SCELTE - Tre cambi per Spalletti rispetto alla vittoria di domenica scorsa contro l’Inter. Uno è il portiere, con Alisson che prende il posto di Wojciech Szczęsny come normalmente accade nelle due coppe; davanti a lui il trio standard formato da Konstantinos Manōlas, Federico Fazio e Antonio Rüdiger. A sinistra Emerson Palmieri si riprende il suo posto da titolare, con Bruno Peres dall’altra parte, mentre in mediana turno di riposo per Daniele De Rossi, sostituito da Leandro Paredes accanto a Kevin Strootman. I due trequartisti sono Mohamed Salah e Radja Nainggolan, che agiscono alle spalle di Edin Džeko. Simone Inzaghi, come accaduto in altre gare contro le grandi, passa alla difesa a 3 e sceglie Felipe Anderson e Ciro Immobile come riferimenti offensivi, con Dusan Basta e Jordan Lukaku sugli esterni.

CONTRO UN MURO - È la Roma ad aggredire la partita. I giallorossi gestiscono il possesso palla con Strootman sul centrodestra e Paredes sul centrosinistra, con i loro piedi preferiti puntati verso il centro del campo. Salah svaria sì sul lato destro ma assume una posizione per di più centrale, quasi da seconda punta, con Radja Nainggolan che diventa praticamente un trequartista. Il belga però non ha spazio per inserirsi, così come tutta la sua squadra ha poco spazio per manovrare: la Lazio presidia con molta precisione e puntualità la zona difensiva centrale, i tre difensori molto vicini e un blocco medio basso, che chiude tutti gli spazi ai giallorossi.

DUE COGNOMI, UN UOMO IN PIÚ - I tre difensori centrali di Spalletti vanno presto in difficoltà: Manōlas e Rüdiger sono chiamati a portare palla anche nella metà campo opposta aprendo spazi e Fazio soffre molto il fastidio portatogli da Immobile, che con i suoi compagni pressa con sempre maggiore costanza il pacchetto arretrato avversario alla ricerca dell’errore che porti al contropiede vincente. Ma se da una parta Nainggolan non riesce a incidere, dall’altra il suo omologo Sergej Milinković-Savić fa molto meglio: più trequartista, anche lui, che mezzala, il serbo riesce sia a fare legna in mediana che a proiettarsi nell’area avversaria, sfruttando i suoi centimetri per prendere i cross e non solo. La Lazio si porta in vantaggio proprio su un’azione cominciata e conclusa in inserimento dal numero 21, con la collaborazione di Jordan Lukaku che, allargandosi, costringe Bruno Peres a coprire l’ampiezza aprendo spazio centralmente, e a Felipe Anderson, che serve l’assist dopo essersi infilato proprio in quello spazio e aver vinto con facilità l’uno contro uno con Fazio, che di certo non ha nella velocità la sua arma migliore.

GIÙ NEL DIRUPO - Nulla cambia nella ripresa e Spalletti prova a metterci del suo dalla panchina, inserendo Diego Perotti al posto di Leandro Paredes. Con questa sostituzione e il conseguente arretramento di Radja Nainggolan, il tecnico conta di risolvere due problemi: la scarsa presenza nella partita del belga, costretto a giocare spalle alla porta da trequartista, e l’altrettanto scarsa qualità della manovra del pallone, con Džeko cercato spesso attraverso traversoni dalla trequarti di dubbia efficacia. Il prezzo da pagare, arrivati a poco più di un quarto dei 180 minuti del doppio confronto, è forse troppo alto rispetto ai potenziali dividendi, che comunque non si trasformano in atto: la Lazio ha sempre la possibilità di ripartire e ribaltare l’azione giocandosi invitanti uno contro uno con i difensori centrali della Roma, autori non certo della loro migliore gara. Per assicurarsi di sfruttare al massimo questa possibilità, Simone Inzaghi richiama Felipe Anderson e mette dentro Keita Baldé Diao, pronto a ripartire a piena energia e quasi fatalmente protagonista del raddoppio di Ciro Immobile, grazie al duello vinto con Manōlas che precede il pallone basso che il numero 17 deve solo depositare in rete. Gli ultimi minuti vedono i giallorossi ancora più protesi in avanti alla ricerca di un gol in trasferta fondamentale nell’ottica del doppio confronto, ma gli ingressi di Stephan El Shaarawy per Salah e Francesco Totti per Bruno Peres (con la difesa che passa a 4) finiscono per essere solo nominali. Inzaghi non deve cambiare nulla, se non ridare un po’ di energia alla sua squadra: gli ingressi di Luca Crecco per Lukaku e Sebastiano Murgia per Milinković-Savić hanno solamente questa funzione, utile per permettere ai suoi di chiudere il primo round con un preziosissimo doppio vantaggio.