Addio a Giacomo Losi, il lombardo che divenne Core de Roma

05.02.2024 10:55 di  Marco Campanella  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Marco Campanella
Addio a Giacomo Losi, il lombardo che divenne Core de Roma
© foto di Mancini

All'età di 88 anni, si è spento Giacomo Losi. Lo storico capitano giallorosso il cui merito più grande è l'aver conquistato così tanto l'affetto dei tifosi romanisti tanto da essere soprannominato "Core de Roma", pur essendo nato ben lontano dalla Capitale. Losi, infatti, nacque il 10 settembre 1935 a Soncino (un paesino di qualche migliaia di anime in provincia di Cremona) da una famiglia di lavoratori antifascisti, che ha partecipato attivamente alla Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Dopo aver iniziato a giocare a calcio nelle giovanili della Soncinese per poi passare alla Cremonese, Losi arriva alla Roma nel 1954. Il 20 marzo 1955 arriva finalmente l'esordio in maglia giallorossa nel big match contro l'Inter e, da lì a qualche mese, diventa un perno della formazione capitolina. Resterà in giallorosso per ben 15 stagioni, diventando il calciatore con più presenze (386) nella storia del club fino all'arrivo di due mostri sacri come Francesco Totti e Daniele De Rossi.

Il momento chiave nella storia di Losi con la Lupa sopra al petto risale all'8 gennaio 1961, durante un Roma-Sampdoria in cui decide di restare in campo nonostante un doloroso infortunio all'inguine per non lasciare la sua squadra in nove contro undici, complice l’abbandono di Egidio Guarnacci, dato che all'epoca il regolamento non prevedeva le sostituzioni. Nei minuti finali, Losi realizza il gol del definitivo 3-2 per i giallorossi e, da quel momento, diventa per tutti "Core de Roma". 

Nel corso della sua vita, lo storico capitano non fece mai mancare segnali e frasi d'amore verso una Roma che lo aveva accolto da ragazzo come se fosse un figlio, fino a fargli alzare due Coppe Italia (nelle stagioni 1963-1964 e 1968-1969) e la celebre Coppa delle Fiere nel 1961. Tutto questo, lo ha portato nell'Olimpo del club capitolino con l'inserimento nella Hall Of Fame nel 2012. 

Se ne va un Core de Roma, ma il suo ricordo non potrà mai essere scalfito.