La Roma Femminile è campione d'Italia: il secondo scudetto consecutivo è l'apertura di un ciclo giallorosso

28.04.2024 15:10 di  Luca d'Alessandro   vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
La Roma Femminile è campione d'Italia: il secondo scudetto consecutivo è l'apertura di un ciclo giallorosso
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Se vincere è difficile, ripetersi lo è ancora di più. Non è stato così per la Roma femminile che, dopo aver fallito il primo match point al Viola Park, non andando oltre lo 0-0 contro la Fiorentina prossima avversaria in finale di Coppa Italia, è diventata campione d'Italia davanti alla TV. Già perché la sconfitta della Juventus contro l'Inter ha regalato il secondo scudetto della storia del club giallorosso, il secondo consecutivo. 

UNO SCUDETTO MAI MESSO IN DISCUSSIONE - Quella a cui abbiamo assistito è stata una vera e propria marcia trionfale. 18 vittorie (12 consecutive), 1 pareggio e 1 sconfitta (con 4 giornate ancora da giocare) in Serie A. Una squadra che di fatto ha giocato un campionato a parte, senza rivali, capace di aumentare il gap sulla Juventus nel periodo di maggiore difficoltà della stagione, segno evidente che non ci sarebbe stata alcuna possibilità per nessuno. 

LA PARTITA DELLA SVOLTA - 5 novembre 2023, Juventus-Roma 1-3. Non c'è dubbio che quella sia stata la partita del definitivo salto di qualità delle giallorosse. Le campionesse d'Italia non avevano mai vinto in casa di quella Juventus a cui aveva scucito dal petto lo scudetto pochi mesi prima. Le stesse bianconere, sconfitte soltanto ai tiri di rigore in Supercoppa, avevano fatto propria la finale di Coppa Italia, levando alla Roma la possibilità del triplete nazionale. Di base, tutte le gare tra Roma e Juventus, fino a quel giorno, erano state caratterizzate da un equilibrio, tendente sempre al giallorosso, ma non c'è mai stata la sensazione di una squadra predominante sull'altra. Invece grazie alle reti di Giugliano, Haavi e Viens, dopo neanche un'ora di gioco la Roma è avanti di 3 gol in casa della Juventus. Finirà 1-3, ma oltre ai 3 punti, la prestazione dice che non c'è storia: la Roma è di un altro livello. 

TUTTE LE DONNE DELLO SCUDETTO - Lo zoccolo duro della squadra è quello che ha vinto il primo scudetto. A quel gruppo ci sono stati gli inserimenti di Kumagai, Viens, Feiersinger, Aigbogun, Tomaselli, Valdezate, Latorre e nel mercato di gennaio di Troelsgaard, Sostenvold e Pilgrim. Il merito va diviso tra tutte loro e ovviamente mister Spugna. Di sicuro è stato l'anno di Manuela Giugliano. La numero 10, con la sua Giugliano (Dybala) mask, ha caratterizzato gran parte delle partite della Roma. La partenza di Andressa le ha permesso di avanzare il proprio raggio d'azione, liberandone tutto il potenziale. 
Non va dimenticato, neanche l'impatto con la squadra di Evelyne Viens, capace di inserirsi da subito nello schema tattico della Roma, adattandosi anche al ruolo di esterno d'attacco, lei che preferisce giocare centrale. Via via tutte altre, da capitan Bartoli alla coppia difensiva Minami-Linari, Di Guglielmo sempre abile in zona gol, Giadina Greggi una delle idole del Tre Fontane, Haavi e la sua imprescindibilità dal punto di vista tattico, la leonessa Giacinti fino a Glionna. 

APERTO UN CICLO - Il secondo scudetto consecutivo vuol dire aver aperto un ciclo. Non c'è bisogno più di nascondersi, la Roma è la squadra da battere e lo sarà per molto tempo ancora. Il titolo sportivo è il risultato di anni di programmazione e sviluppo di un club, ricordiamo nato pochissimi anni fa, capace di diventare un vero e proprio modello a cui ispirarsi. Il nuovo Tre Fontane, i nuovi sponsor che hanno scommesso sulla squadra, una squadra Primavera praticamente sempre scudettata. Il tricolore è solo la punta dell'iceberg. Non è un caso che i Friedkin hanno confermato in blocco mister Spugna, il DS Migliorati e la responsabile di tutto il club femminile, Betty Bavagnoli. 

VOGLIA DI VINCERE - Il discorso che si fa per la piazza di Roma nel calcio maschile non può farsi minimamente con la squadra femminile. È esattamente l'opposto. La Roma femminile è una squadra che più vince e più alimenta la propria voglia di vincere. Basti pensare al mercato di gennaio, quando una squadra che di basa aveva già messo una seria ipoteca al suo secondo scudetto è andata a prendere una calciatrice come Pilgrim. La svizzera è entrata prepotentemente nella storia di questa stagione: gol in semifinale contro il Milan e gol nella partita del momentaneo +13 sulla Juventus, nella poule scudetto. Archiviata la pratica campionato, c'è ancora una Coppa Italia da vincere. L'unico trofeo che manca da alzare a mister Spugna da quando si è seduto sulla panchina giallorossa, il secondo della storia di un club che, molto probabilmente, dovrà allargare la propria bacheca dei trofei.