Top & flop degli attaccanti brasiliani in giallorosso

26.05.2010 19:49 di  Gianluca Ricci   vedi letture
Fonte: Vocegiallorossa.it
Top & flop degli attaccanti brasiliani in giallorosso
Vocegiallorossa.it
© foto di Pietro Bertea

Se il diesse Pradè tornerà dal Brasile col contratto firmato, Adriano Leite Ribeiro sarà il quinto attaccante brasiliano della storia romanista dopo la riapertura delle frontiere avvenuta sul finire degli anni Settanta. Il primo ad approdare in Italia, tra i componenti di questo quartetto, fu Renato Portaluppi (noto anche come Renato Gaucho). Esterno alto di destra classe ’63, originario di Guaporè, giocò in giallorosso nella stagione 1988/89 dopo una gloriosa carriera nel suo Paese con le maglie di Gremio e Flamengo. Solo che da queste parti non riuscì in alcun modo a lasciare il segno, rimanendo nella mente di tutti come uno dei più grossi flop di sempre del club di Piazzale Dino Viola. Ventitre presenze e appena sei gol, cinque dei quali realizzati nel primo turno di Coppa Italia (che lasciarono ben sperare) e l’ultimo in Coppa Uefa ai danni del Norimberga. E basta. Una volta conclusa la carriera agonistica, Renato ha poi intrapreso quella di tecnico con esiti decisamente migliori. Molto meglio se la cavò invece Paulo Sergio Silvestre do Nascimiento, o più semplicemente Paulo Sergio, altro esterno destro che vestì la casacca oroeporpora dal ’97 al ’99 con Zdenek Zeman in panchina, dopo aver giocato per Corinthians, Novorizontino e Bayer Leverkusen. Cinquantacinque volte in campo, andò a segno in 24 occasioni tra cui un gran gol al Milan il 3 maggio ’98, ricevendo da un compagno e andando a battere Sebastiano Rossi dopo aver lasciato sul posto Billy Costacurta.

Nazionale verdeoro, si laureò campione del Mondo ad Usa ’94. Chiusa la parentesi felice legata a Paulo Sergio, si ripiombò negli abissi delle scelte sbagliate con Fabio Pereira Junior, centravanti del ’77 che il presidente Sensi acquistò dal Cruzeiro per attuali 15 milioni di Euro, preferendolo addirittura a Shevchenko. Soprannominato l’Uragano Blu, si fece notare soprattutto per ingenui e grossolani errori al tiro. Di lui resta sui libri di statistiche solo una bella rete con l’Udinese. E tanti rimpianti. A chiudere la breve lista è Julio Cesar Baptista, ma questa è storia attuale. Della Bestia, che a breve dovrebbe trovare collocazione all’estero, resterà indelebile il gol-vittoria nel derby d’andata del torneo 2008/09. Con la speranza per lui di tornare protagonista e per la Roma che, qualora tutto andasse bene nell’accordo con Adriano, l’ex interista possa tornare Imperatore conquistando la città e un’intera tifoseria.