Dalla parte della Roma
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Neanche il tempo di metabolizzare il lutto vissuto domenica scorsa allo Stadio Olimpico (il momento di maggiore passione mai vissuta in uno stadio di calcio. Un mix di gioia, amore e tristezza) dell'addio di Francesco Totti che quel sogno chiamato Roma, durato 25 anni, si è interrotto bruscamente. La vita va avanti, la storia del club pure. Si ricomincia subito con l'ennesimo ribaltone, annunciato da tempo, scandito a suon di fischi dal giudice sovrano: i tifosi della Roma. Via Spalletti. Il record storico di punti 87 non è bastato. Aver riportato la Roma in Champions League passando dalla porta principale non è bastato. Dietro solo alla Juventus, con una differenza punti mai così corta nelle ultime stagioni. Tutto questo non è bastato per continuare insieme. 50 vittorie in 75 gare è evidente che il problema non fosse la gestione tecnica. Totti vs Spalletti? Non solo. A volte sei costretto a essere "il cattivo", ma la conseguenza è che qualche meccanismo interno s'inceppi. Così è stato in un finale di stagione dove fosse, partita dopo partita, sempre più evidente il doversi sopportare (fortuna per poche settimane) che la voglia di lavorare uniti. Ecco le varie reazioni in campo, dal "Sempre al fare il furbo" di Dzeko a Spalletti a Pescara, al "Ma lo fai apposta" del tecnico a Manolas contro il Chievo, passando per qualche frecciatina a mo' di scherzo nello Szczesny Show, fino alla Champions raggiunta al 90' d'inerzia, perché la qualità tecnica della Roma non si discute. I nodi vengono al pettine e non è un caso che nel giorno dell'ufficialità del fine rapporto di collaborazione con la società arriva il j'accuse del tecnico: "Non tutti abbiamo remato dalla stessa parte". Tutti chi? Totti, calciatori, dirigenza? Si dice il peccato, ma non il peccatore. Curioso che dopo qualche minuto, il vice capitano della Roma, Florenzi, uno dei due romani e romanisti rimasti nel club, parlando del nuovo tecnico usi le stesse parole: "Dovremo essere noi bravi a fargli sentire il nostro supporto e remare tutti verso la stessa direzione". Trovato il peccatore? Forse, andando per logica. Trovata la soluzione. Sono giornate importanti per il futuro del club. Lunedì si è aperta l'era post Totti, da mercoledì il dopo Spalletti e la sua eredità pesante fatta di record, ma non di trofei, entro metà mese di giugno la verità sullo Stadio della Roma. Per ora sembra tutto ricadere sulle spalle larghe dell'ultimo arrivato, il DS Monchi, che il primo colpo lo ha piazzato: Strootman fino al 2022. Dopo la rivoluzione tentata da Sabatini, cade anche il The Roma-Way di Spalletti. Si riparte. Di nuovo. Remando tutti verso la stessa direzione: dalla parte della Roma.