Scacco Matto - Roma-Chelsea 3-0: attenti, intensi, letali
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
La Roma va oltre ogni aspettativa e batte il Chelsea per 3-0, facendo un passo enorme verso la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League.
LE SCELTE - Entrambe le formazioni si presentano con un profilo teoricamente più offensivo rispetto all’andata. Di Francesco schiera un tridente vero, con Stephan El Shaarawy, Edin Džeko e Diego Perotti; a centrocampo ci sono Radja Nainggolan, Daniele De Rossi e Kevin Strootman, mentre davanti ad Alisson non c’è ancora Konstantinos Manōlas, ma viene confermata la coppia centrale Federico Fazio-Juan Jesus, con Alessandro Florenzi e Aleksandar Kolarov sugli esterni. Antonio Conte opta invece per il 3-4-3, con Eden Hazard, Álvaro Morata e Pedro Rodriguez davanti.
CAMBIA… MA NON CAMBIA - In neanche un minuto succede l’imponderabile: lancio di Kolarov, sponda di Džeko ed El Shaarawy, col passo lungo che gli permette di arrivare correttamente sul pallone, batte Thibaut Courtois per l’1-0. Il gol, però, non fa cambiare il copione del match, col Chelsea che non forza il pressing a tutto campo, ma lascia relativamente giocare la Roma.
CONTE CLASSIC - I blues seguono infatti il classico spartito di Conte: possesso basso dei difensori centrali e del mediano in attesa dell’aggressione delle punte, i due esterni di centrocampo si allargano per aprire i mezzi spazi e arriva il lancio lungo a scavalcare la mediana, per poi pressare la seconda palla dopo il rimbalzo. La qualità dei giocatori del Chelsea ha il suo peso e Alisson non passa una serata tranquilla, anche perché il contributo ai terzini di Perotti ed El Shaarawy è limitato e quindi César Azpilicueta e Marcos Alonso finiscono anche per giocare isolati, ma i padroni di casa non rinunciano mai a ripartire e sfruttano il macroscopico errore di Antonio Rüdiger, che su un lancio di Nainggolan si aspetta la collaborazione di Cahill coperto però ancora da El Shaarawy, che anticipa tutti e fa 2-0.
RIBALTARE, RIBALTARE, RIBALTARE - Nella ripresa Conte richiama Gary Cahill e mette nella mischia Willian: Pedro retrocede sulla linea dei centrocampisti, Azpilicueta completa il pacchetto dei tre difensori e il Chelsea quindi si sbilancia, ma sbatte contro il muro romanista che ha l’unico compito di spingere le ripartenze per non dare coraggio ai propri avversari e magari arrotondare il punteggio. Un contropiede sviluppatosi proprio sul lato destro degli ospiti manda al tiro Diego Perotti, che trafigge Courtois per il 3-0, ma oltre a questo la forza con cui gli attaccanti (e non solo) si ripropongono spinge ulteriormente indietro il Chelsea, a cui non viene dato il minimo spazio per riemergere. Solo l'imprecisione di Perotti impedisce alla Roma di arrotondare ulteriormente il risultato, grazie alla profondità data da Džeko che trascina via tutti e tre i difensori del Chelsea contemporaneamente.
L’ULTIMO PROBLEMA - L’intensità non cala, la concentrazione neppure e il Chelsea comincia a tirare i remi in barca. Pare fatta, ma c’è un’ultima questione da risolvere: Florenzi non ce la fa più e in panchina non ci sono terzini per sostituirlo. Di Francesco inizialmente esita alla ricerca di una soluzione, poi fa la sua scelta: dentro il rientrante Konstantinos Manōlas accompagnato da Gerson in sostituzione di El Shaarawy. Il greco si posiziona sul fianco destro della difesa, col brasiliano chiamato a dare una manco consistente per tamponare le mancanze tattiche del 44 in quella posizione. Il brasiliano assolve il suo compito con precisione e aiuta i suoi a portare a casa un risultato di prestigio ma soprattutto fondamentale per balzare in testa al girone di Champions League.