Borriello non è un numero, è l'uomo in più

19.10.2013 08:07 di  Emanuele Melfi  Twitter:    vedi letture
Borriello non è un numero, è l'uomo in più
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Uno in più, nient'altro che un numero", cantava Max Pezzali qualche anno fa. Situazione opposta quella di Marco Borriello, perennemente sul piede di partenza (fino a questa estate) ma che invece si sta rivelando un componente molto importante - se non fondamentale - di una squadra che continua a vincere. E a convincere. 

IMPORTANTE PER I COMPAGNI - "Vorrei spendere due parole per Borriello: volevano darlo ovunque, ma lui è il più grande esempio che abbiamo, è sempre di buonumore, non si lamenta mai. Avere un giocatore così in squadra, come tanti altri, fa bene. Lui è l'esempio lampante che quando si è professionisti e si lavora ci si tolgono delle grandi soddisfazioni". Parole dolci quelle di Daniele De Rossi. Parole che fanno trasparire tutta l'importanza dell'attaccante napoletano nello spogliatoio giallorosso. Durante il ritiro di Riscone noi di Vocegiallorossa l'avevamo sottolineato: sin da subito, Borriello aveva riscosso consensi, sia nei tifosi che - soprattutto - nei compagni di squadra. E' l'esempio di professionalità, sentite Pjanic: "La squadra sa soffrire? Si vede com'è entrato Borriello, solo così si può vincere. Quando gli avversari attaccano è difficile fare gol, lo spirito è quello giusto e dobbiamo continuare così. Siamo tutti importanti, si vede dall'inizio della stagione".

DECISIVO - Al minuto 33' Totti si accascia a bordocampo, scuote la testa ed è costretto ad abbandonare il campo chiedendo il cambio. In quel momento poteva succedere tutto, ma il messaggio di Garcia è stato chiaro: si va avanti, compatti ed uniti. Manco a dirlo. Entra Borriello e dopo pochissimi minuti manda al tiro Florenzi con una sponda vecchia scuola. Non solo: a parte il rigore conquistato con molta furbizia ai danni di Cannavaro (tiro dagli undici metri ed espulsione), lotta e combatte, torna a recuperar palla sulla trequarti romanista, cerca di far salire la squadra.

CONVINZIONE - "Mi sono subito calato nella parte, ci sono alcune partite in cui lo spirito è importante. Sono entrato molto bene. È uscito Britos, è entrato Cannavaro che mi ha fatto fallo. Sono riuscito a essere decisivo, ma lo spirito è stato giusto. Ci sono squadre attrezzate per vincere, ma se qualcuno vuole lo scudetto dovrà sputare sangue perché la Roma c’è". Alla faccia del terzo posto.