Il nuovo Ljajic, atteggiamento e colpi da grande giocatore

19.10.2014 08:00 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: Luca d'Alessandro
Il nuovo Ljajic, atteggiamento e colpi da grande giocatore
Vocegiallorossa.it
© foto di Twitter AS Roma

Fiducia e duro lavoro. È questa la ricetta che sta permettendo a tutti quanti di ammirare un nuovo Adem Ljajic. D’altronde sulle sue qualità tecniche è sempre stato impossibile dubitarne: controllo palla, dribbling, passaggio e buon tiro sia in corsa che da fermo. C’era però sempre un filtro a offuscare il suo talento, una sorta di tappo che non gli permetteva di far esplodere tutte le sue qualità: la personalità nei momenti difficili. Ne abbiamo visti tanti di giocatori giovani molto dotati perdersi perché non capaci di superare i propri limiti e adagiarsi piano piano, considerandosi per quello che avrebbero potuto dare e non per quello che realmente hanno dimostrato.Qualcosa è cambiato” per la regia di Rudi Garcia, attore Adem Ljajic. Sì perché fin dalle prime uscite statunitensi si è notato nel calciatore un atteggiamento meno indisponente nel eseguire le direttive tattiche del mister anche se mancavano comunque risultati tangibili sul campo. Il lavoro spesso e volentieri paga, mancava soltanto quel pizzico di supporto morale ed ecco la svolta: “Dal primo giorno Adem è il giocatore che ha lavorato in maniera migliore. È un giocatore di talento, importante, ha un profilo unico nel ruolo. Abbiamo la possibilità di mettere un giocatore devastante individualmente e collettivamente. Punto molto su di lui.

Mi aspetto che la gente se ne accorga. Ha la mia fiducia al 200%". Queste son le parole di Rudi Garcia alla conferenza stampa della vigilia di Parma-Roma. Dichiarazioni che hanno fatto scattare la scintilla a Ljajic tanto da giocare al Tardini un’ottima gara impreziosita dal gol che ha aperto la marcature. Da allora ha giocato un’altra buona gara contro il Verona in casa, riposato contro la Juventus per ripresentarsi più carico, motivato e concreto che mai contro il Chievo. Ieri è stato con Totti il migliore in campo. Già perché l’ultimo passo da compiere per il definitivo salto di qualità sarà quando senza di fianco il capitano giallorosso, riuscirà a prendere per mano la squadra come ha fatto soltanto un’altra volta in carriera: Fiorentina-Milan 2-2, dove con i viola in dieci contro undici, sotto di due reti e senza Jovetic infortunatosi nel primo tempo, rimontano grazie alla sue prodezze. Finora le sue partite migliori con la maglia romanista son state quando ha avuto compagni accanto che parlano la sua stessa lingua calcistica come Pjanic e Totti infatti. Se “le parole di Garcia ci caricano”, come ha ammesso il talento serbo, a fine gara l’ennesimo elogio del mister nei suoi confronti: “Ha lavorato tanto per la squadra, ha un atteggiamento da grande giocatore. Dopo l'assist di Totti sul gol fa tutto da solo facendo un gran gol”, gli avrà dato l’ennesima iniezione di fiducia per essere un’altra variabile importante, in un attacco difficilmente così ricco di calciatori fortissimi dalle caratteristiche uniche, e non un’incognita.