La Roma non rimonta mai, il primo gol decide il match

03.12.2015 07:20 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Luca d'Alessandro
La Roma non rimonta mai, il primo gol decide il match
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Uno dei maggiori rimproveri o luoghi comuni (fate vobis) del fare calcio nella Capitale è quello di una piazza senza mezze misure: nel nostro caso o è giallo o è rosso, più che bianco o nero. La Roma attuale sembra essere affetta proprio da questa specie di morbo. Un qualcosa dovuto più a un aspetto di carattere psicofisico che tecnico-tattico. Lo score stagionale recita: 19 partite, 9 vittorie, 5 pareggi, 5 sconfitte; 40 gol segnati, 33 subiti. Perché parliamo di aspetto mentale che sfocia in quello psicofisico? Perché i risultati di questa squadra sono facilmente intuibili e la statistica, che non è una scienza esatta, ma aiuta a capire il trend, dice che lo score finale della Roma dipende da quale squadra segni il primo gol. Nelle 10 occasioni in cui la Roma è passata in svantaggio (il 53% delle volte), non è mai stata capace di vincere l’incontro, mentre quando è stata lei a segnare per prima ha sempre vinto. Analizziamo nei dettagli l’andamento delle gare per spiegare al meglio quanto incida l’aspetto mentale nella squadra:

VITTORIE - 9 (Juventus, Frosinone, Carpi, Palermo, Empoli, Fiorentina, Udinese, Leverkusen, Lazio). Gol segnati 26 (media 2,8 a partita), subiti 9 (media 1).  Soltanto in due occasioni la Roma ha sbloccato il risultato nel secondo tempo. Nelle altre, quasi sempre ha trovato il gol dopo qualche minuto dall’inizio del match, liberandosi mentalmente a tal punto da realizzare 2 o addirittura 3 marcature in pochissimi minuti.

PAREGGI - 5 (Hellas Verona, Barcellona, Sassuolo, Bayer Leverkusen, Bologna). Gol segnati 10, gol subiti 10 (media 2 a partita). Elemento caratterizzante dei pari della Roma è il fatto che la squadra, una volta passata in svantaggio, è riuscita a riequilibrare il match senza far trascorrere troppi minuti. Fa eccezione, la trasferta di Bologna.

SCONFITTE - 5 (Sampdoria, BATE Borisov, Inter, Barcellona, Atalanta). Gol segnati 4 (media 0,8 a partita). Gol subiti 14 (2,8 media a partita). La squadra soltanto a Genova contro la Sampdoria è passata in svantaggio nel secondo tempo (gara che se non ci fosse stato l’autogol di Manolas avrebbe ripercorso l’andamento di una delle gara da pareggio), nelle altre quattro circostanze, invece, nella prima frazione di gioco. In due occasioni, gli uomini di Garcia non sono riusciti a trovare la via del gol.

PRESSIONI CHAMPIONS – Un altro dato che sottolinea la fragilità mentale della squadra sono i gol ravvicinati subiti durante le partite di Champions Leauge. Contro il BATE sono stati 3 in 30’ (8’ Stasevich, 12’ 30’ Mladenovic). Contro il Bayer Leverkusen nella gara di andata i primi 2 gol son stati subiti in 15’ (4’, 19’ Hernandez)  e i secondi due, che hanno portato al pari definitivo, in appena 2’ (Kampl 84’ Mehmedi 86’). Anche nel return match, vinto dalla Roma si sono subiti 2 gol in 5’ (Mehmedi 46-Hernandez 51’). Stessa storia nel 6-1 subito contro il Barcellona dove dal primo gol di Suarez al raddoppio di Messi sono passati appena 3’, stesso lasso di tempo trascorso nel secondo tempo tra il gol di Pique 56’ e la doppietta di messi Messi 59’.