La tombola di Rudi Garcia

25.12.2014 08:00 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
La tombola di Rudi Garcia
© foto di Vocegiallorossa.it

È Natale, e tra pesce, dolci e regali c’è sempre il momento di una tombolata. Il tabellone lo ha preso in mano da oltre un anno e mezzo Rudi Garcia, che a partire da Livorno-Roma fino alla trasferta di Marassi ha estratto numeri a raffica, tanti come i gol segnati dalla sua Roma sotto la sua gestione.

L’ambo arriva subito, sono i primi due gol all'Olimpico della gestione Garcia. 56 e 59 i numeri vincenti: il primo è il minuto dell’autogol di Cacciatore che aprì le marcature col Verona, il secondo è quello dello strepitoso pallonetto di Miralem Pjanic, giocatore contestato pochi mesi prima per quanto accaduto dopo la finale contro la Lazio e all’alba della definitiva consacrazione in maglia giallorossa, coronata col rinnovo di contratto dell’11 maggio 2014.

Si passa al terno, anch’esso molto rapido nella sua estrazione: 66-67-70, Florenzi (contro il Livorno), Ljajic (per chiudere il 3-0 all’Hellas) e Totti (primo gol del 2013/2014 sul campo del Parma, per ribaltare il vantaggio firmato da Biabiany). Uno dei tanti tridenti d’attacco schierato da Garcia: a dire il vero il tecnico francese ha iniziato la partita con questi tre solamente in un’occasione, il 4-1 patito a Catania il 4 maggio, forse con la squadra già in vacanza mentalmente dopo la aritmetica conquista della Champions League e una Juventus ormai troppo lontana. Tre giocatori che con l’ex allenatore del Lille, seppur in termini diversi, sono rinati: il numero 24 si è scoperto equilibratore d’attacco, il serbo è riuscito a riemergere dopo un periodo fortemente negativo e il Capitano ha inciso come raramente giocatori di 38 anni sanno fare.

Dal sacchetto continuano a uscire numeri come il 63, minuto del gol scacciafantasmi di Balzaretti contro la Lazio, il 67, quello della rete della decima vittoria consecutiva firmata Borriello. Ma la quaterna arriva con il numero 52, minuto del gol del 4-0 di Mehdi Benatia contro il Genoa. Il marocchino non è più a Roma, ma è impossibile non ammettere che se oggi la Roma è ai vertici del calcio italiano è anche grazie a quanto fatto da lui, pur restando amarezza per come si è consumato l’addio. Addio più volte paventato ma mai verificatosi quello di Kevin Strootman, a segno al minuto 51 contro il Milan nella sfida di San Siro dello scorso anno: l’olandese è stato un perno importantissimo e il suo recupero sarà fondamentale per ripartire nel 2015. Il 53 lo fa uscire ancora Pjanic contro con uno dei suoi quattro calci di punizione messi a segno con Garcia in panchina, il 55 Mattia Destro che sfrutta l’errore di Frison per chiudere, di fatto, la partita contro il Catania. Di gol che portano il suo nome in realtà ce ne sono tanti, ma non sono bastati né all’ambiente, né Garcia per far diventare il numero 22 l’attaccante principe della Roma: l’augurio per il 2015 è che possa convincere tutti a suon di reti.

Si arriva alla cinquina: a chiuderla è Maicon con il suo gol al CSKA Mosca al minuto numero 20. Il brasiliano ha dato personalità alla squadra e potenza alla fascia destra e ha dato un contributo decisivo per il rientro in Champions League della Roma. Il numero 16 lo fa uscire ancora Destro, a segno col Sassuolo, il 18 è la perla di Francesco Totti nella Scala del Calcio per aprire lo 0-3 contro l’Inter, il 19 è uno dei quattro autogol di cui la Roma di Garcia ha usufruito, quello di Longhi nello sfortunato Roma-Sassuolo 1-1 della scorsa stagione. Ma probabilmente il numero più importante è il 17, minuto nel quale Gervinho segna il 2-0 contro il Bologna, in un’altra cinquina che ha fatto entrare l’ivoriano, accolto con qualche scetticismo, nel cuore di tutti. A gennaio non ci sarà per la Coppa d’Africa, il suo ritorno darà lo sprint necessario alla Roma per questa seconda parte di stagione.

E la tombola? Ancora non è stata realizzata. Trenta numeri ancora non sono usciti dalla sacchetto del gol della Roma di Garcia, trenta caselle da riempire già nel 2015, magari con qualche regalo di Natale da scartare in ritardo.