"Scusate il ritardo": tre parole e una doppietta che cancellano diciassette domeniche d'attesa

Dall'inviato allo Stadio Olimpico Gianluca Ricci
08.01.2012 16:55 di  Gianluca Ricci   vedi letture

"Scusate il ritardo". Tre semplici parole scritte sulla sottomaglia bianca, che hanno permesso a Francesco Totti di lasciarsi alle spalle settimane in cui ha dovuto mandare giù bocconi amari a ripetizione: infortuni, incomprensioni varie ed eventuali e, soprattutto, la prima rete stagionale che sembrava non arrivare mai. Un'attesa lunghissima, durata ben 17 domeniche, ma il Capitano ha saputo attendere: zero polemiche, tanto impegno in allenamento e, a 35 anni suonati, la stessa voglia del giorno dell'esordio. E alla fine è stato premiato. Addirittura con una doppietta. Minuto 30 della sfida col Chievo, Bilama Nicolas Frey prima colpisce fallosamente Lamela all'ingresso in area, poi lo stende in prossimità della linea di fondo. Non ha dubbi anche il signor Russo di Nola, uno che non ha mai avuto la Roma in cima ai suoi pensieri. L'arbitro indica il penalty e il numero 10 va li, prende il pallone sottobraccio e lo va a sistemare sul dischetto.

Qualche secondo di attesa in cui gli dev'essere passato per la mente di tutto, chiari e nitidi i fotogrammi del rigore parato dall'amico rivale Buffon. Ma quella è storia passata, uno sguardo al lupetto sulla sua fascia di capitano, occhi chiusi per una frazione di secondo mentre sale il brusìo dell'Olimpico e via. Parte la rincorsa, Totti calcia alla sinistra (una novità, di solito cerca l'angolo opposto) di Sorrentino che resta fermo e il pallone entra in rete. Il bis al 32' della ripresa, sempre su rigore e ancora alla sinistra del portiere. Diciassette turni di digiuno per vedere finalmente il suo nome - quello del bomber più prolifico della storia giallorossa - nell'elenco dei marcatori della serie A 2011/12. In certi casi l'attesa rende tutto ancora più bello, perché quando finalmente raggiungi il tuo obiettivo te lo godi il doppio. "Scusate il ritardo". Scuse concesse immenso Capitano e grazie di esistere.