L'interruttore

03.11.2017 16:33 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
L'interruttore
Vocegiallorossa.it

Ogni approccio di calcio ha lati positivi e negativi, pro e contro da cui è difficile sfuggire: una squadra fortemente identitaria vivrà sempre col rischio di risultare prevedibile e di non avere un piano B in situazioni di difficoltà; chi invece gioca a non far giocare può finire per non avere qualità corale sufficiente per convertire in risultato il lavoro di studio del proprio avversario. Con Eusebio Di Francesco, la Roma ha sicuramente scelto la prima strada, ma, in questi primi due mesi abbondanti di stagione, è come se i giallorossi riuscissero ad accendere e spegnere un interruttore che li porti a decidere quando affrontare l’impegno in un modo e quando in un altro. Nella seconda giornata contro l’Inter questo interruttore probabilmente andava azionato a gara in corso, ma era evidentemente troppo presto per chiedere un qualcosa di non semplicissimo anche per una squadra rodata; per il resto, tra infortuni, rotazioni e ancora qualche più che fisiologica difficoltà di apprendimento dei dettami tattici, la Roma ha dosato le proprie qualità e spesso azzeccato l’interpretazione delle partite, alternando tuta da lavoro e smoking con grande disinvoltura.

E mai come adesso è il momento di sfruttare questa capacità per chiudere questo scorcio di stagione in bellezza: dopo le stelle e le emozioni della Champions si torna al campionato, competizione dove “si può sperare di più” e comunque normalità di una squadra che deve tenere il ritmo delle sue concorrenti. Scontato pensare di trasformare l’entusiasmo in energia da riversare sul campo del Franchi, uno di quei quattro terreni di gioco che possono sparigliare il cammino del gruppo di testa: c’è chi non ne ha ancora assaggiato uno, c’è chi è già inciampato e c’è chi, come la Roma, ha già effettuato metà di queste gite sullo sterrato non riportando danni alla macchina. L’ultima volta è successo a Torino, proprio dopo l’andata contro il Chelsea: la Roma, dunque, sa come si fa.