Le Idi di marzo

15.03.2017 09:40 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Le Idi di marzo
Vocegiallorossa.it

"Attento alle Idi di marzo". Ci aveva visto lungo quell'indovino quando proferì questo monito a Giulio Cesare. Un tema attuale in casa Roma, pronta a scrivere un altro pezzo del proprio futuro prossimo e non solo, o a accumulare tensione, delusione e rabbia in un vaso già colmo dalle tre sconfitte pesanti, in fila, contro Lazio, Napoli e Lione, pronto a trasbordare definitivamente il prossimo 4 aprile (sempre in caso negativo). Il caso vuole che il presidente Pallotta le trascorra a Londra, nella terra natia di quello Shakespeare che ha tramandato per iscritto la questione. Non è un caso, che nella patria di Giulio Cesare, la Roma e il suo condottiero Luciano Spalletti vivano il momento più delicato della stagione proprio a ridosso di questa data. Giovedì può uscire fuori il primo verdetto, negativo, della stagione. Il tempo del "c'è sempre la gara di ritorno" non ci sarà più. 90 minuti, 120 più i rigori, per chiudere le valigie e andare ai quarti di finale in Europa League o le competizioni stagionali si ridurranno a due, e sono già compromesse. Il Lione paradossalmente, questo spiega quanto la Roma si sia complicata la vita, è l'ostacolo meno impossibile da superare. 8 punti alla Juventus sono un sogno, 3 gol, senza subirne uno da fare alla Lazio, per il tifoso romanista valgono quanto uno scudetto ma sono un'altra sfida importante.

In principio le Idi di marzo segnavano il ciclo lunare, segnavano la luna piena e una piazza lunatica come quella romanista è difficile da trovare. Il campo, in questi giorni di sconfitta, ha lasciato spazio a polemiche a tuttotondo: Pallotta contro ;Spalletti, Spalletti contro Pallotta, Spalletti che chiama all'appello i tifosi della Sud, i tifosi della Sud che rispondono assenti e criticano le idiozie dette da Spalletti nei loro confronti. Se tutto questo andasse in campo giovedì sarebbe inutile scenderci. In campo però ci andrà una squadra (allo stadio saranno in pochi, ma sul perché in uno stadio da 70.000 spettatori venga fatto l'appello solo per la Curva Sud, quasi fosse una colpa mantenere i propri ideali, invece che riempire tutti i settori è un'altra questione) che dovrà mettere l'orgoglio davanti a tutto, ritrovarsi compatta e tentare l'impresa. Scherzando, ma non troppo, un indizio di questo fare gruppo ce lo ha dato Salah. L'egiziano ha postato su Instagram una foto di qualche zombie e la didascalia recitava: "Siamo questi noi adesso?" (riferimento alla scarsa condizione atletica della squadra). Bene così, la Roma purtroppo ha dimostrato di non saper gestire il risultato, o va a 100 all'ora o subentra quell'ansia mentale nel riuscire a mantenere le situazioni, anche negative: perdere 1-0 contro la Lazio o 3-2 a Lione avrebbe cambiato e di tanto le gare di ritorno. Inutile ormai pensare a ciò che è stato, Dzeko & Co. hanno nelle loro gambe la possibilità di non cessare la stagione europea giovedì prossimo e dare un'accezione positiva alla data storica nella Capitale. Interpellato ai giorni d'oggi magari quell'indovino direbbe: "Lione, attento alle Idi di marzo, che con la luna piena sarà una notte da lupi".