Montella: "Ringrazio DiBenedetto per quanto detto su di me ma ora pensiamo alla Juve. Menez? Mi aspetto qualcosa di più"

02.04.2011 12:57 di  Alessandro Carducci   vedi letture
Montella: "Ringrazio DiBenedetto per quanto detto su di me ma ora pensiamo alla Juve. Menez? Mi aspetto qualcosa di più"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Vincenzo Montella in conferenza stampa:

Che impressione hai avuto da questi primi giorni di DiBenedetto?
"Non mi posso sottrarre a queste domande ma gradirei non ci dilungassimo molto perché per me è molto importante la gara di domani. La squadra è rimasta distaccata, è abituata a convivere con queste situazioni. Il giocatore pensa solo alla partita, sia per interessi personali sia per interesse di squadra. Siamo molto concentrati, è una gara particolarmente importante per tanti motivi".

Hai avuto contatti con DiBenedetto?
"Intanto lo ringrazio per le belle parole spese ma per ora devo dar conto a questa società, a chi mi ha voluto. Per ora sono solo ipotesi, seppur molto concrete. Oggi è sabato, pensiamo alla partita".

Roma-Juve, che match ti aspetti? Aver lavorato con Delneri può aiutarti?
"Le sue squadre da anni giocano nello stesso modo, sono molto organizzate ma hanno anche delle lacune che noi cercheremo di evidenziare".

Pensi che De Rossi possa lasciare la Roma?
"Non voglio farmi coinvolgere da questi discorsi, devo pensare solo a far bene fino alla fine dell'anno. De Rossi è in crescita anche se in passato siamo stati abituati a vederlo giocare a livelli stratosferici. Può crescere ancora ma è migliorato molto ultimamente"

Menez?
"Ha fatto bene nella fase di non possesso palla. Certamente ci si aspetta sempre qualcosa di più, soprattutto in fase di possesso".

Totti è al top?
"Non lo so, sta bene, è in crescita, va in gol con più frequenza e domani potrà festeggiare con i suoi tifosi. L'entusiasmo può farlo giocare ancora meglio. Psicologicamente e fisicamente sta bene".

Cassetti è pronto?
"Sono due giorni che si allena con noi, prima comunque si è allenato con il preparatore e ha fatto anche lavori impegnativi; a livello fisico non è così indietro, domani vediamo e valutiamo".

La squdra fa allenamenti più variati e coinvolgenti. L'entusiasmo passa anche da questo?
"Non lo so, io posso dire quali sono i miei metodi di allenamento. Il giocatore  deve esser coinvolto perchè se è coinvolto si convince e quindi fa meglio".

Che Roma vuoi vedere e su cosa hai puntato?
"Non diventa più pretattica se lo dico prima; sicuramente devono mettere in campo la stessa determinazione e lucidità del derby magari con più qualità perché la squadra sta crescendo da questo punto di vista".

Chi è favorito domani? Chi sta meglio?
"Non lo so, lo vedremo domani. La Juventus ha bisogno di punti come noi, sono troppi anni che va via da Roma con tanti punti, cercheremo di invertire questa tendenza. La Roma ha bisogno di vincere per il quarto posto, giocheranno a viso aperto. Sarà una partita anche nervosa perché c’è in palio il risultato".

Una vittoria domani  può avere peso sul tuo futuro?
"Sono molto sereno, non ci penso davvero perché si fanno tante chiacchiere, si dice tutto e il contrario di tutto. So che devo far bene per  me, per la Roma e per l’impegno che mi sono preso. Se arrivo al quarto posto non è detto che io sia confermato. Io penso esclusivamente a far bene, poi si vedrà".

Vi siete preparati anche alla Juve a tre punte?
"Si, ci aspettiamo anche Aquilani sulla trequarti, ma le idee di un allenatore non cambiano se un giocatore gioca qualche metro più avanti o indietro".

Su Aquilani? Tu avresti cercato di trattenerlo a Roma? 
"Non torniamo troppo indietro nel tempo; Aquilani è un giocatore che per potenzialità è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, talvolta non lo esprime, ma sta maturando. E' un giocatore importante per la Juve, per la Nazionale e per qualsiasi squadra".

La pausa ti ha permesso di lavorare di più. Quanto di più ora questa Roma è la Roma di Montella?
"Non lo so, non sempre se fai le cose al massimo hai i riscontri in partita e viceversa. Ma è giusto che un allenatore trasmetta ai ragazzi le sue idee ed è giusto che i giocatori facciano di tutto per metterle in pratica. In questo senso credo che queste due settimane siano servite, poi vedremo il campo che risposte darà a tutti noi".

Dieci anni fa in quella sfida importante, lei partì dalla panchina e fu decisivo. Domani potrà succedere a Borriello?
"Al di là se domani giochi o meno Borriello, credo che nelle grandi squadre chi faccia la differenza sia chi parte dalla panchina e lavoro anche su questo. Marco si sta allenando molto bene, così come Menez".

In questi 15 giorni della partita si è parlato pochissimo? Può essere stato un vantaggio?
"Credo che possa essere un vantaggio, però da oggi bisogna parlare della Juve. I ragazzi questa settimana sono stati concentrati sull'obiettivo che ci giochiamo, perché sappiamo che per rivalità e per classifica è troppo importante la gara di domani. La squadra, ripeto, la vedo concentrata".

In caso di mancata vittoria la Roma è fuori dalla corsa per il quarto posto o è tutto aperto?
"Le partite sono poche e tante, poi abbiamo anche lo scontro diretto vero contro l’Udinese. Quindi potrebbe essere tutto aperto, ma è difficile ora prevedere qualcosa. Vincere lo scontro diretto vorrebbe dire molto di più dei semplici tre punti; quella partita secondo me è ancora più decisiva di quella di domani".

Tornando su Aquilani, perché non ha mai conquistato l'intera tifoseria?
"Io non ho detto così, semmai che a volte non ha trovato la continuità ma anche a causa degli infortuni".

Questa giornata di campionato in generale può essre la giornata chiave?
“E' una giornata importante, ci giochiamo la classifica, ci saranno altri scontri diretti, l'Udinese giocherà a Lecce. E’ importante come domenica, non credo sia decisiva, ma le partite da qui alla fine varranno sempre un po’ di più”.

Il suo rapporto con Delneri?
“Ottimo, era l'unico che mi faceva giocare sempre”.

Per il tifoso non è una partita come le altre. Per Vincenzo Montella?
“E’ importante, c’è rivalità. Ci teniamo anche noi. La vittoria con la Juve vuol dire qualcosina in più sia da allenatore che da giocatore  perché assieme al Milan, la Juve è la squadra più titolata" .