Bayer Leverkusen-Roma 0-0 - Scacco Matto - Regge il fortino e Mourinho risparmia le sue pedine più importanti

19.05.2023 21:00 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Bayer Leverkusen-Roma 0-0 - Scacco Matto - Regge il fortino e Mourinho risparmia le sue pedine più importanti
Vocegiallorossa.it
© foto di www.imagephotoagency.it

La Roma riesce a tenere chiuso il fortino, strappando uno 0-0 contro il Bayer Leverkusen che vale il biglietto per la finale di Europa League Budapest contro il Siviglia (31 maggio)

LE SCELTE - José Mourinho non rischia nessuno tra Dybala, Smalling ed El Shaarawy e schiera un 3-5-2 con Mancini, Cristante e Ibanez. Celik e Spinazzola giocano ai lati, con Matic in cabina di regia. Bove e Pellegrini agiscono da mezzali con Abraham e Belotti a dare fisicità in avanti, con il compito di raccogliere i lanci lunghi dalle retrovie.
Il Bayer Leverkusen risponde con Hincapie sulla linea difensiva con Frimpong, Demirbay, Palacios e Bakker a centrocampo. In avanti, Azmoun guida il reparto supportato da Diaby e Wirtz.

BAYER LEVERKUSEN-ROMA, IL PIANO GARA DEI GIALLOROSSI - Risulta fin da subito abbastanza chiaro come Mourinho abbia preparato la gara. Baricentro basso, linee strette e attenzione nel non concedere spazi dietro alla linea per i velocisti del Bayer. I giallorossi riusciranno a mantenere fede a ciò praticamente per tutto il match, anche perché quando, dopo 10 minuti, provano a pressare i tedeschi ne nasce un contropiede con Diaby che brucia nei primi metri Ibanez (cosa non così scontata), prendendo la traversa.

ESTERNI LARGHI PER ALLARGARE IL GIOCO - Il Bayer tiene molto larghi gli esterni in modo da cercare di aprire la stretta difesa giallorossa, sempre con l'obiettivo di creare gli spazi da attaccare. La squadra di Mourinho riesce però a reggere anche grazie all'abilità dei due braccetti, Mancini e Ibanez, che si fanno trovare praticamente sempre ben posizionati, pronti a uscire sul diretto avversario o a coprire.I tedeschi provano ad attaccare lo spazio con Diaby, cliente scomodissimo per Ibanez, mentre Wirtz galleggia nella terra di nessuno, a volte preso da Matic, altre da Cristante (che però deve stare attento a Azmoun, altre ancora da Mancini.

FASE OFFENSIVA - I giallorossi affidano le loro speranze offensive alla coppia Abraham-Belotti. Loro hanno il compito di addomesticare i lanci da dietro, cosa difficile da attuare perché i difensori del Bayer sono molto fisici e nessuno dei due attaccanti eccelle nel fare reparto da solo. La Roma fatica, così, a tenere palla. Gli esterni non aiutano molto. Spinazzola deve tenere a bada Frimpong e si fa subito male. Al suo posto, Zalewski è ancora più preoccupato dell'esterno avversario e spinge il giusto. Dall'altra parte, Celik non sta bene e, infatti, non riuscirà a terminare la partita. Finché rimane in campo, il suo unico pensiero è di tenere la posizione, non avendo nemmeno la forza fisica per spingere. Rimane Pellegrini, che disputa un'ottima gara, Matic, che giganteggia soprattutto nel difendere la trequarti romanista, e Bove, che corre per 4 ma non è un costruttore di gioco.

RIPRESA - Per questo, nel secondo tempo José Mourinho butta nella mischia Wijnaldum al posto di Belotti, sperando di migliorare l'uscita del pallone da parte della Roma. Il problema è che, da una parte, il Bayer non ha nulla da perdere e prova ad aumentare l'intensità, dall'altra invece i capitolini sono fiscamente provati: Mancini dovrebbe uscire ma stringe i denti e rimane in campo. Idem Pellegrini. Celik ci prova, ma deve alzare bandiera bianca. Entra Smalling, con Cristante che torna a centrocampo e Bove che, ancora carico a palla, si posiziona sulla fascia. Xabi Alonso, pian piano, butta dentro tutti gli attaccanti che ha ma per la Roma cambia poco: linee strette e tanti tiri concessi da fuori dal Bayer Leverkusen che, in area, si farà vedere ben poco nella ripresa. 

SCACCO MATTO - Nella gara a scacchi, ha pagato anche la scelta di tenere Smalling e Dyaba in panchina. L'inglese è entrato solo nel finale, e va bene anche in ottica di fargli riprendere il ritmo partita. Dybala, invece, ha potuto risparmiarsi la fatica e adesso Mourinho potrà gestirlo per farlo arrivare in buone condizioni per la finale di Europa League di Budapest.