Roma-Ajax 1-1 - Scacco Matto - Il rischio calcolato di Fonseca

16.04.2021 22:40 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Alessandro Carducci
Roma-Ajax 1-1 - Scacco Matto - Il rischio calcolato di Fonseca
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Grazie al pareggio per 1-1 contro l'Ajax, la Roma elimina gli olandesi e si qualifica alla semifinale di Europa League, dovendo affrontare il Manchester United.

LE SCELTE - Nessuna sorpresa per Paulo Fonseca, che schiera Mancini, Cristante e Ibanez sulla linea difensiva. A centrocampo, come da pronostico Villar rimane in panchina in favore di Diawara, che si posiziona accanto a Veretout. Ai lati agiscono Karsdorp e Calafiori mentre Pellegrini e Mkhitaryan agiscono alle spalle di Dzeko.
Ten Hag risponde con il consueto 4-3-3 con  Klaiber, J. Timber, Martinez, Tagliafico a completare il pacchetto difensivo. Alvarez si posiziona davanti alla difesa, supportato da Klaassen e Gravenberch. Antony e Neres giocano larghi con Tadic falso nueve.

POSSESSO STERILE - Gli olandesi prendono in mano la partita, come previsto. La Roma tiene la difesa alta e la squadra corta, adottando una prima pressione blanda senza andare in pressing ultra offensivo sui difensori avversari, con Dzeko a schermare Alvarez mentre Diawara e Veretout sono in marcatura sui due interni olandesi, Klaassen e Gravenberch. Così facendo, l'Ajax non riesce a trovare linee di passaggio pulite e deve affidarsi spesso al lancio lungo di Martinez, con i centrali giallorossi molto bravi a leggere le situazioni e a coprire le profondità. I giallorossi evitano accuratamente di andare in pressing sui difensori, molto bravi (Martinez in primis) nell'impostazione e abituati, di solito, ad attirare il pressing avversario per trovare spazi tra le linee. I capitolini non cadono nella trappola e attendono pazientemente, facendo girare a vuoto l'Ajax.

DIFESA ALTA - Fonseca ha preso un rischio ma è stato un rischio calcolato. Tenere la difesa molto alta pur senza andare in pressing e lasciando, spesso, la difesa olandese libera di impostare con palla scoperta (cioè senza una marcatura diretta da parte di un avversario). Di solito, a palla scoperta la difesa tende a scappare all'indietro perché si presume che, senza essere marcato, il portatore palla avversario abbia maggiori possibilità di lanciare nello spazio un proprio compagno e quindi difficilmente la difesa rimane molto alta (come invece ha fatto lo Shakhtar contro la Roma). I giallorossi hanno però deciso di correre questo rischio perché temevano ancor di più la capacità dell'Ajax di giocare tra le linee con passaggi corti e precisi. Facendo molta densità e tenendo le linee molto strette, Fonseca ha impedito ai lancieri di giocare come volevano, rischiando di farsi penetrare dai lanci dalle retrovie, come accaduto infatti in occasione del gol del vantaggio di Brobbey, una delle poche occasioni dell'Ajax che ha avuto un possesso palla netto ma, spesso, sterile.

BROBBEY - Nella ripresa, con l'ingresso del giovane attaccante dei lancieri al posto di Antony la squadra di ten Hag diventa molto più pericolosa. Bravo ad attaccare lo spazio alle spalle della difesa romanista e forte fisicamente al punto da reggere tranquillamente il contrasto con i difensori capitolini, Brobbey mette in seria difficoltà la squadra di Fonseca, segnando anche il gol che ha riaperto, temporaneamente, il discorso qualificazione. Con una falsa prima punta come Tadic e con Neres e Antony ben controllati da Mancini e Ibanez, la Roma nel prima tempo aveva difeso con ordine e concesso poco (a parte i soliti errori dei singoli) ma la sensazione è che se Brobbey avesse giocato dall'inizio la partita sarebbe stata ancora più complicata per i capitolini.