Roma-Bologna 2-3 - Scacco Matto - Errori tecnici, crollo mentale e la vitalità dei neo arrivati

08.02.2020 10:05 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Roma-Bologna 2-3 - Scacco Matto - Errori tecnici, crollo mentale e la vitalità dei neo arrivati
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Altra brutta sconfitta della Roma, che viene meritatamente battuta dal Bologna per 3-2.

LE SCELTE - Fonseca lascia in panchina Spinazzola e schiera Santon a destra con Kolarov a sinistra. Confermati Mancini-Smalling in difesa e Veretout-Cristante a centrocampo. In avanti, spazio a Ünder, Mkhitaryan e Perotti dietro a Dzeko.
Mihajlović sceglie la coppia di centrocampo formata da Schouten e Svanberg, con Tomiyasu, Bani, Danilo e Denswil a formare il pacchetto difensivo. Il 4-2-3-1 emiliano viene completato da Orsolini, Soriano e Barrow dietro a Palacio, con il gambiano al posto dell'infortunato Sansone.

PRESSING - Come previsto, gli ospiti operano fin da subito un pressing molto alto, atto a non far impostare la Roma con tranquillità. Oltre ai quattro calciatori del reparto offensivo, la squadra di Mihajlović alza anche Svanberg e Tomiyasu che prova a contrastare Perotti, con pochi risultati. I giallorossi vanno fin da subito in difficoltà e attuano, come unica opzione, l'uscita con palla proprio a Perotti che, abile nell'uno contro uno, salta almeno un uomo dando respiro alla squadra capitolina. I giallorossi provano a sorprendere gli emiliani o con le incursioni di Kolarov sulla fascia sinistra o con i tagli di Ünder, molto mobile ma molto poco concreto e intestardito nel voler cercare la soluzione individuale.

ERRORI INDIVIDUALI - Fonseca a fine gara ha spiegato quello che avevamo visto tutti abbastanza facilmente: la Roma non è tranquilla. In poco tempo, è svanita tutta la serenità e la consapevolezza nei propri mezzi acquisite negli ultimi mesi. Si vede dagli errori banali di calciatori che, certamente, non possono essere peggiorati in poche settimane. Errori individuali, tecnici, di scelta o tentativi di risolvere la partita per conto proprio, senza ottenere alcun risultato. Errori in fase di marcatura da parte di tutti gli interpreti, con Mancini che si è fatto saltare da Barrow sempre nello stesso modo, sbagliando postura e invitando l'avversario ad andare verso la porta, costringendolo a girarsi di spalle e perdendo totalmente il contatto con l'attaccante avversario. Un errore che ripete con una frequenza disarmante.

VITALITÀ - Forse non è un caso che, a parte Perotti, maggiore vitalità venga da chi non è di questo ambiente o da chi vi sia tornato da poco. Bruno Peres e Perez hanno giocato bene e lo spagnolo rischia adesso di insidiare il traballante posto di Ünder. Non ha fatto nulla di straordinario ma, senza voler strafare, si è messo a fare proprio quello che Fonseca chiede ai suoi esterni: di giocare nel corridoio, venire incontro alla palla e giocarla di prima per un compagno e poi di tentare il taglio per entrare in area. Quello che Perez faceva al Barcellona e quello che ha fatto ieri sera. Senza strafare, senza voler stupire ma con efficacia.