Scacco Matto - Roma-Lazio 3-1, salgono i singoli quando scende il collettivo

30.09.2018 17:45 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Roma-Lazio 3-1, salgono i singoli quando scende il collettivo
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La Roma vince il derby e rilancia le sue ambizioni: 3-1 il punteggio, determinato dai gol di Lorenzo Pellegrini, Immobile, Kolarov e Fazio.

LE SCELTE - Una conferma e una sorpresa per Di Francesco: la prima è il modulo, che resta 4-2-3-1 rispetto alla gara di mercoledì, la seconda è la panchina di Cengiz Ünder e la conferma di Davide Santon, che si posiziona a destra nella linea difensiva completata da Konstantinos Manōlas, Federico Fazio e Aleksandar Kolarov davanti a Robin Olsen. Daniele De Rossi e Steven Nzonzi formano la cerniera centrale, con Alessandro Florenzi nel ruolo di esterno alto di destra, Javier Pastore trequartista e Stephan El Shaarawy a sinistra, alle spalle di Edin Džeko. Simone Inzaghi non cambia il suo consueto 3-5-1-1 con Luis Alberto qualche metro indietro rispetto a Ciro Immobile.

 

 

 

CAMBIO D’ABITO - I ruoli delle due squadre sarebbero ben definiti, ma in campo si invertono. Onde evitare le pericolose ripartenze biancocelesti, la Roma sta bassa nella sua metà campo, intasando gli spazi e cercando a sua volta di ribaltare l’azione. Il cambio d’abito, però, giova più alla Lazio, più precisa nel giocare in verticale e più presente fisicamente all’interno dell’area di rigore avversaria, che alla Roma, che non ha velocisti in grado di far viaggiare rapidamente il pallone dalla parte opposta. La squadra di casa è più abile però nel palleggio, grazie a un Pastore che mette in campo qualità ed è capace di far uscire il pallone in verticale con frequenza: l’argentino, però, si fa male e viene sostituito da Lorenzo Pellegrini.

DŽEKO RINFRESCATO - Tutto ciò avviene dopo la pausa comandata da Rocchi per rinfrescarsi, dalla quale le squadre escono ricominciando a giocare come loro solito: aumenta il pressing nella metà campo avversaria della Roma, aumentano i lanci di Immobile - puntualmente pescato in fuorigioco - della Lazio. Il break però, rinfresca soprattutto Edin Džeko, fin lì poco presente nel match, la cui prestazione cresce progressivamente: il bosniaco diventa un riferimento, decisivo nel gol dell’1-0 con una sponda aerea che manda in confusione la difesa laziale e permette a Pellegrini, schierato trequartista e non mezzala, segno che il 4-2-3-1 è una scelta ben definita, di colpire di tacco e infilare la porta rimasta vuota dopo l’uscita a vuoto di Thomas Strakosha

SCENDE IL COLLETTIVO, SALGONO I SINGOLI - Nel secondo tempo, la Lazio si sbilancia un po’ in avanti, con Joaquin Correa per Luis Alberto e Milan Badelj per Marco Parolo, con quest’ultimo che compone una mediana a due con Lucas Leiva e dà licenza a Sergej Milinković-Savić di avanzare in una sorta di 4-2-3-1, licenza che però resta teorica visto che il serbo non si vedrà neanche per prendere i lanci lunghi, tutti appannaggio di Immobile. Il collettivo della Roma, invece, inizia a imbarcare acqua perché Florenzi perde energie e lascia scoperto il suo lato; tutto ciò, però, non crea grossi pericoli alla Roma, che subisce il gol del pari per un grave errore individuale di Federico Fazio, al quale il pallone resta troppo sotto il piede sul controllo di sinistro, col tocco di destro che finisce per spossessarlo e lasciare a Ciro Immobile il pallone dell’1-1. A quel punto, salgono in cattedra i singoli della Roma: Pellegrini si fa trovare libero tra le linee e guadagna il calcio di punizione che Kolarov trasforma per il nuovo vantaggio della Roma. Alla quale servirebbe un Džeko più attivo per tenere di più e meglio il pallone, ma il bosniaco gioca un secondo tempo al limite dell’irritante, che porta anche Di Francesco a lamentarsi di lui.

ULTIMI METRI - Il bosniaco meriterebbe forse la sostituzione, ma il tecnico preferisce richiamare De Rossi per inserire Cristante e passare al 4-3-3 che manda il centrocampo giallorosso in superiorità numerica, specie dopo l’inserimento di Felipe Caicedo per Senad Lulić. A tre punte il tecnico giallorosso risponde con tre difensori, richiamando Florenzi e passando al 3-5-2 con Juan Jesus terzo centrale: obiettivo non prendere gol, centrato e arricchito dal 3-1 di Fazio, nato ancora da un calcio piazzato guadagnato da Santon e calciato da Pellegrini, ancora decisivo.

VITTORIA CON INTERROGATIVI - Uno scontro diretto vinto, per di più in una stracittadina, ha sempre grande importanza, ma restano alcuni interrogativi in chiave futura. Il 4-2-3-1 è, finora, il modulo con cui la squadra si è espressa meglio, ma la rosa a disposizione di Di Francesco vede solo De Rossi e Nzonzi come giocatori capaci di occupare la cerniera centrale. Soprattutto quando Lorenzo Pellegrini, designato come possibile giocatore su cui lavorare per quella posizione, dà il suo meglio come trequartista, ruolo occupabile anche da Javier Pastore e Bryan Cristante. Su questo dovrà lavorare Di Francesco, se non altro, con punti e serenità in più.