TRIGORIA - Fonseca: "Mi sono italianizzato. Non possiamo rilassarci, non abbiamo vinto nulla. Smalling gioca. Vorrei far riposare Dzeko e Kolarov ma non è possibile". VIDEO!

25.09.2019 08:23 di  Redazione Vocegiallorossa  Twitter:    vedi letture
TRIGORIA - Fonseca: "Mi sono italianizzato. Non possiamo rilassarci, non abbiamo vinto nulla. Smalling gioca. Vorrei far riposare Dzeko e Kolarov ma non è possibile". VIDEO!
© foto di Simone Valdarchi

Alle 13:30 Paulo Fonseca ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro l'Atalanta, in programma domani alle 19:00 allo stadio Olimpico.
Vocegiallorossa.it vi ha offerto la diretta testuale dell'evento.

Che gara sarà domani?
"Sarà una gara molto difficile, contro un avversario con delle caratteristiche specifiche. Una squadra di lotta, molto aggressiva e con davanti giocatori di grandi qualità individuali. Sarà una gara combattuta e con duelli fisici".

Sentite la necessità di tenere i piedi a terra?
"Come ho sempre detto, è importante essere sempre equilibrati. Il passato è alle spalle, dobbiamo pensare alla prossima partita, non abbiamo conquistato niente, è presto per essere euforici. Non è per aver vinto 3 partite che abbiamo conquistato qualcosa. C'è ancora moltissimo da vincere e spero la squadra possa farlo e, come si dice sia in portoghese che in italiano, rimanere con i piedi per terra".

Come va combattuto il razzismo in Italia?
"Nelle gare nostre non ho assistito a episodi di razzismo fortunatamente. Sono ovviamente contrario a qualsiasi forma di razzismo, va combattuto ed estirpato dalla società e dal calcio. Sono a favore di misure assunte a tal fine perché il calcio è uno sport che deve unire le persone, regalare felicità indipendentmente dalla razza e dalla persona"

Dzeko e Kolarov cosa hanno di così speciale?
"Sono importantissimi per noi. Stiamo giocando diverse partite e vorrei farli riposare ma ora non è possibile. Hanno sempre risposto positivamente, sono grandi professionisti, atleti che curano la condizione fisica con professionalità e ne beneficia la squadra".

La squadra sembra trasformarsi tra primo e secondo tempo, cosa cambia?
"Fa parte del processo di crescita della squadra, del mio ambientamento al calcio italiano. Abbiamo cambiato qualcosa dopo il derby, gara che non mi era piaciuta. Cambiando alcune cose la dinamica è rimasta immutata e le cose sono andate per il verso giusto. Ora dobbiamo continuare a migliorare e a lavorare perché ogni gara fa storia a sé".

Kluivert lo manda sempre in campo dall'inizio perché ha caratteristiche diverse dalle altre o domani vedremo Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan?
"Per quanto riguarda le scelte, vedrete domani. Farò alcuni cambiamenti, sono tutti importanti e nessuno è al di sopra della squadra. Ogni scelta è fatta in funzione di quello che ritengo essere il meglio per la squadra e per la partita specifica. Quello che conta è la Roma, è al di sopra di tutto e per fortuna in attacco posso fare diverse scelte avendo opzioni diverse".

In una delle prime conferenze disse che Cristante fosse il giocatore ad aver capito meglio il suo gioco. Cosa le piace di lui e cosa lo rende così centrale?
"Innanzitutto è molto intelligente, capisce cosa voglia che faccia. Lui è un calciatore coraggioso, bisogna correre dei rischi, giocare sotto pressione in quella posizione, poi è forte difensivamente. Lui è forte quando controlla la palla, ha buona gamba, un buon passo, è tra i giocatori più importanti anche per il suo equilibrio tattico anche per i compiti che svolge in mezzo al campo".

Finalmente la Roma è un gruppo unito. Lo scorso anno non sempre si è avuta questa sensazione, ha lavorato su questo aspetto e ha avuto l'impressione di trovare un gruppo poco unito quando è arrivato a Roma?
"Il passato è passato, non posso parlarne. Quello che ho subito ravvisato è che il gruppo era molto unito, un gruppo forte e che lotta. C'è un bello spogliatotio e un bell'ambiente ed è venuto tutto in maniera naturale, iniziando a lavorare qui. Avere un gruppo forte e unito e fondamentale se si vuole vincere qualcosa".

Smalling è pronto per giocare dal primo minuto?
"Domani giocherà".

Si è parlato di un Fonseca italianizzato. Si sente così? Gli aggiustamenti tattici che ha fatto sono definitivi?
"Sì, sono italianizzato. Questo è un calcio totalmente differente, obbliga a essere elastici e malleabili. Ogni gara ha una storia a sé. Se un allenatore viene qui senza avere elasticità si sbaglia di grosso, è un calcio che ti obbliga a pensare a ogni dettaglio. Se uno pensa che sia sufficiente solo un determinato modo di stare in campo allora sbaglia. I principi generali vengono mantenuti, il rimanere propositivi, l'avere il possesso della palla e il giocare nella metà campo avversaria".

Si aspettava Pau Lopez subito così pronto a fare bene?
"Devo confessare che per quanto riguarda i dettagli tecnici dovrebbe rispondere Savorani. Quando l'abbiamo scelto abbiamo prestato molta attenzione alle sue caratteristiche. Per noi è importante costruire l'azione da dietro e non sono molti a saperlo fare come Pau Lopez. Lui aiuta moltissimo nella costruzione della manovra e ci sono molti aspetti importanti. La parata di Bologna è stata decisiva. Sono soddisfatto di lui, così come di Mirante e Fuzato che stanno lavorando molto e avranno le loro occasioni. Pau Lopez si è adattato benissimo al calcio italiano e può avvalersi di uno dei migliori preparatori dei portieri al mondo come Savorani. Pau Lopez in futuro sarà un portiere ancora migliore di oggi"

L'Atalanta ha grande qualità offensivo, da Ilicic a Gomez, creano bene il 2-1 contro sugli esterni. Come arginare questa squadra? Chiederà agli esterni maggiore sacrificio difensivo?
"Ilicic, Gomez e Zapata sono fortissimi. Dovremo stare molto attenti alle loro scelte, alle loro decisioni. Tutta la squadra deve essere coinvolta nella fase difensiva, nel pressing, poi ci sono delle questioni tattiche che non voglio affrontare in questa sede. Ogni partita fa storia sé e ci sono poi delle questioni che dettano la fase difensiva, il nostro modo di pressare e come lo facciamo. Abbiamo studiato bene l'Atalanta".

In breve tempo ha conquistato tutti. Domani lei affronta l'allenatore che non è voluto venire. Se Gasperini le dovesse ipoteticamente chiedere cosa si sia perso cosa le risponderebbe?
"Sono certo che non mi farà questa domanda. Quella di domani non è una gara tra Fonseca e Gasperini. Lui ha grandi qualità, ha ottenuto molti risultati. Lui sta all'Atalanta, io alla Roma e faremo giocare al meglio le nostre squadre. Sicuramente avremo modo di scambiarci qualche parola prima e dopo la gara. Ancora non lo conosoco, lo faremo con rispetto e cordialità reciproca, magari parleremo della partita o del futuro delle nostre squadra ma sono sicuro che non sarà fatta questa domanda".

Sei l'unico allenatore di Serie A imbattuto tra Serie A, coppe e amichevoli. Stai facendo un gran lavoro per compattare anche la tifoseria. Chi è che ti ha voluto alla Roma fortemente?
"So che in questi momenti si generano aspettative e momenti di euforia ma sono contrario all'euforia in questa fase. Si festeggia dopo una finale vinta o al termine del campionato. Sono molto realista: è vero che abbiamo vinto 3 gare consecutive ma domani sarà una sfida difficile, tutto il resto lo tengo fuori. Siamo all'inizio del campionato, la squadra è al quarto posto ma non abbiamo conquistato nulla. Dobbiamo affrontare la prossima partita con il massimo realismo. Dobbiamo lavorare forte per continuare a crescere, siamo solo all'inizio di una maratona lunga e difficile. Non possiamo rilassarci neanche un momento. Siamo tutti impegnati affinché nessuno devii da questa strada, una strada tracciata con umità e lavoro. Chi mi ha voluto? Ho sempre trattato con Petrachi e con Fienga".