Avv. Grassani sul caso Strootman: "Il Giudice Sportivo non può sindacare sull'intensità del contatto. Mi ricorda il caso Zalayeta e vinsi il ricorso"

07.12.2016 13:59 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Avv. Grassani sul caso Strootman: "Il Giudice Sportivo non può sindacare sull'intensità del contatto. Mi ricorda il caso Zalayeta e vinsi il ricorso"

L'avvocato Mattia Grassani ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport in merito alla squalifica di 2 turni inflitta dal Giudice Sportivo a Strootman:

Avvocato Grassani, la convince la squalificadi Strootman per simulazione con l’utilizzo della prova tv?
«Onestamente no. Il giudice scrive di non poter “oggettivamente ricondurre l’accasciarsi al suolo di Strootman allo strattonamento della maglia da parte di Cataldi”. Lo strattonamento, quindi, c’è stato, ma il giudice non lo ha valutato così forte da provocare la caduta del romanista. È questo che mi lascia scettico: la norma sulla simulazione non prevede che il giudice possa sindacare sull’intensità del contatto».

Quindi il ricorso della Roma è fondato?
«Sì, e mi ricorda il reclamo che feci per Zalayeta, fermato 2 turni dopo un Napoli-Juve del 2007 per aver simulato un fallo da rigore di Legrottaglie».

E come andò a finire?
«In appello la squalifica fu tolta perché Legrottaglie aveva poggiato la mano sulla spalla di Zalayeta: il contatto c’era e la simulazione non era evidente».

Grassani ha poi parlato anche ai microfoni di ReteSport.

Essendoci stata la trattenuta, come si fa a giudicare una simulazione o meno quella di Strootman, a maggior ragione se Cataldi viene a sua volta squalificato per quella strattonata?  
“Credo che la pronuncia del Giudice Sportivo sia scesa in un dettaglio che non gli compete ovvero quello di valutare l’intensità e il rapporto causa-effetto, che tra l’altro è un passaggio più volte ripetuto nella decisione, perché se il giudice sportivo ritiene che la strattonata c’è, a quel punto se andiamo a vivisezionare l’episodio in televisione con la prova TV, per capire l’intensità di quella strattonata rispetto alla caduta, non ne veniamo più fuori. Il contatto qui c’è stato e sostenere che la trattenuta non è in rapporto di causa-effetto con la caduta significa incamminarsi in un percorso molto pericoloso e credo che la Corte Sportiva d’Appello dovrà dettare in maniera molto precisa i paletti entro i quali l’attività del giudice federale con l’utilizzo della prova tv potrà operare”.

Il ricorso della Roma, se accolto, dovrà passare dunque da 2 a 0 giornate e non a una?
“La decisione è un pochettino oltre le regole e non mi convince, è ovvio che la Roma ha margini per raccogliere il ricorso. Non ci potrà essere una riduzione della squalifica, ma se verrà accolto il ricorso cadranno entrambe le giornate di stop. Se la prova tv verrà ritenuta impropriamente utilizzata, le giornate di squalifica scenderanno a zero”.

Un parere sulle frasi di Lulic? Non le sembra assurdo che domenica Lulic scenda in campo?
“La giustizia sportiva ha delle competenze delimitate ed il giudice sportivo non può decidere su comportamenti posti in essere in sala stampa. Quando comportamenti come quelli di Lulic vengono posti in essere nel post gara, parte un percorso distinto che è quello della Procura Federale. Il fatto che Lulic giochi domenica è frutto proprio di questo limite di competenze“.