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UEFA, il vicepresidente Michele Uva: "Al momento non possiamo cambiare la sede della finale di Champions"

di Alessandro Pau

Il vicepresidente della UEFA, Michele Uva, è intervenuto sulle frequenze di RadioRadio per rispondere alle voci che chiedevano di cambiare la sede per la finale di Champions League di quest'anno, in programma ad Istanbul, per via delle questioni extra calcistiche che sta attraversando la Turchia. Ecco le sue parole: "Bisognerà visionare tutto il materiale prima di decidere, sono assolutamente possibili sanzioni a federazioni o a singoli tesserati. Il momento politico non è dei migliori e il calcio non può far finta di nulla su ciò che sta succedendo. Ci sono regole precise che devono essere rispettate, la violazione di queste porta a sanzioni. Tutte le cose vanno viste e discusse. Revocare una finale è un atto forte dal punto di vista sportivo. Non siamo ancora nelle condizioni di parlarne. Adesso è prematuro valutare, ma è chiaro che con il Comitato esecutivo e il presidente Ceferin valuteremo. Francia-Turchia? mi aspetto che sia una bellissima partita di calcio e che i tifosi dimostrino di amare questo sport e non sconfinino nell'ambito politico, che è qualcosa che ci fa tremare tutti. Il calcio non può far finta di nulla. Lo sport, e soprattutto il calcio che ha una esposizione mediatica mondiale, non può permettersi segni distintivi di natura politica. Certi gesti sono assolutamente da biasimare, dipende molto non solo dai referti del delegato Uefa e dell'arbitro, ma chiaramente dalle immagini televisive e fotografiche. Quella della federazione è una sanzione per responsabilità oggettiva, poi si può passare anche a sanzioni per i singoli giocatori. Ma sono valutazioni che vanno fatte solo dopo aver visto tutto il materiale e questo spetta agli organi inquirenti e giudicanti".


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