L'arte di scegliere

17.11.2017 09:36 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
L'arte di scegliere

In principio fu Moneyball: l'arte di vincere. Ovvero, il nuovo sistema di scelta nell'acquisto dei calciatori, basato sul libro e l'omonimo film, in cui si raccontano le vicende della squadra di baseball degli Oakland Athletics e sul loro General Manager Billy Beane. Un qualcosa che portò alle dimissioni del romantico Sabatini e l'arrivo del moderno DS Monchi. Le statistiche e i numeri sono importanti se letti e interpretati nel giusto modo e, se possono suggerire di acquistare un calciatore piuttosto che un altro, una volta terminato il calciomercato, bisogna passare alla fase due. Una volta formato il mazzo, bisogna sapere scegliere, partita dopo partita, le carte da pescare e calare sul campo. Ecco l'upgrade: l'arte di scegliere. In questo finora il mister della Roma, Di Francesco, si è dimostrato un maestro.

Difficile trovare da inizio stagione una mossa tattica o una formazione errata, eccezion fatta per la gara casalinga contro l'Inter, dove Juan Jesus fu il sacrificato (per mancanza di alternative) ad affrontare, da fuori ruolo, lo scatenato Perisic. Episodio a parte, la storia stagionale della Roma narra di come anche giocatori minori, quando chiamati in causa, vedi Hector Moreno, il massimo esponente della categoria è Gerson, titolare a Londra contro il Chelsea, doppietta a Firenze, si son rivelati o la mossa vincente o tra i più positivi della rosa. Dopo una sosta che ha fermato una squadra in un momento brillante, come quella giallorossa, la rosa ampia, i soliti infortuni e un calendario che impone a Di Francesco subito due gare importanti, quella contro l'Atletico Madrid fondamentale per la stagione giallorossa, è già tempo di scelte pesanti. Bisognerà ragionare nell'ottica de: "la partita più importante è la prossima", come si sente dire spesso dai vari allenatori, specie se si tratta del derby, un derby di altissima classifica, o bisognerà ragionare, come fin qui fatto, su un quadro più lungimirante? Questo ragionamento coinvolge soprattutto Radja Nainggolan. Rischiare a tutti i costi il centrocampista migliore, alle prese con una lesione inguinale, per la Lazio o guadagnare 2-3 giorni in più di recupero per averlo al meglio al Wanda Metropolitano contro la squadra di Simeone? Stesso discorso per Fazio e Perotti di ritorno dagli impegni in Russia con l'Argentina. Se l'ultimo infortunio di Manolas ha fatto giurisprudenza, assente contro il Chelsea a Stamford Bridge, recuperato, ma impiegato soltanto 15' nella gara di ritorno, allora una prima risposta ai quesiti posti la possiamo intuire. Tuttavia il mister ha saputo sorprendere tutti, a ragione, quando si è trattato di formazioni ufficiali. D'altronde prima dell'inizio stagione dichiarò che non è importante sbagliare, tutti lo fanno, l'importante è ridurre la percentuale d'errore: l'arte di scegliere