Focus on Spezia - La piccola con la mentalità da grande. In 10 per tutta la gara, i ragazzi di Italiano non rinunciano a giocare e contro il Torino finisce 0-0

19.01.2021 17:04 di Simone Valdarchi Twitter:    vedi letture
Focus on Spezia - La piccola con la mentalità da grande. In 10 per tutta la gara, i ragazzi di Italiano non rinunciano a giocare e contro il Torino finisce 0-0
Vocegiallorossa.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Prosegue il periodo positivo dello Spezia, che dopo le vittorie sorprendenti contro il Napoli al Diego Armando Maradona e nel derby ligure contro la Sampdoria, riesce a pareggiare in casa del Torino, in un match che finisce senza reti. Il segno "x", che proietta gli uomini di Italiano a 18 punti in classifica, è reso ancor più prezioso dal fatto che gli ospiti disputano 82 minuti più recupero in inferiorità numerica, a causa dell'espulsione all'ottavo di Vignali. Un pareggio che dà ancor più consapevolezza alla neopromossa, che in pochi giorni affronterà per due volte la Roma all'Olimpico, prima per gli Ottavi di Finale di Coppa Italia e poi per l'ultima giornata del girone d'andata di Serie A. 

300 SECONDI O POCO PIÙ - Già dalle prime battute si capisce come lo Spezia in questa parte di stagione sia più squadra e giri meglio rispetto al Torino. Il 4-3-3 disegnato da Italiano, che lancia Piccoli dal primo minuto in avanti vista l'assenza di Nzola, è un blocco compatto che si muove coeso sul tappeto verde, ben consapevole dei dettami tattici da rispettare. L'impostazione è affidata ai quattro difensori, che effettuano un giropalla orizzontale con l'aiuto del mediano Agoume. Le due mezzali, invece, vanno a posizionarsi molto alte, a ridosso degli attaccanti, pronti a ricevere nella terra di mezzo tra il centrocampo e la difesa avversaria e ad inserirsi senza palla. I bianconeri non hanno intenzione di dar modo ai palleggiatori del Torino di ragionare, per questo li aggrediscono immediatamente e con veemenza. Il baricentro spezzino è molto alto, con la linea dei difensori che spesso si avvicina alla linea di metà campo. Il pressing è a uomo: il tridente d'attaccanti va ad infastidire i tre centrali del Toro; Maggiore e Pobega rispettivamente su Linetty e Segre; Agoume tallona Lukic e i due terzini sui quinti granata. Proprio da questa pressione asfissiante nasce l'episodio che, dopo soltanto 5 minuti ed una manciata di secondi, rischia di compromettere gravemente il match dello Spezia: Vignali, nel tentativo di recuperare palla nella trequarti offensiva, entra in maniera scomposta e con il piede a martello su Murru. Fabbri lo ammonisce, ma un paio di minuti più tardi, richiamato dal VAR, cambia colore al cartellino e lo espelle. 

PICCOLA, MA CON LA MENTALITÀ DA GRANDE - Nel momento in cui il direttore di gara condanna, giustamente, lo Spezia a disputare il resto della gara in 10 contro 11, tutti prevedono una facile vittoria per il Torino. Eppure, le idee di gioco ed il coraggio della neopromossa che pensa da grande non permettono alle facili previsioni di diventare realtà. Italiano fa scalare Maggiore nella posizione di terzino destro e schiera un 4-3-2, con l'ingresso di Estévez a centrocampo e la coppia Gyasi-Piccoli in avanti. L'espulsione di Vignali certo dà maggior coraggio al Torino, che da quel momento in poi inizia a pressare alto lo Spezia, tattica mai adottata nei primi minuti di gioco. Questa aggressività dei granata spinge lo Spezia a cambiare il modo di gestire il possesso, ricorrendo più frequentemente al lancio sulle punte. Ngyasi e Piccoli disputano una gara di grande sacrificio e lotta, riuscendo spesso a difendere la sfera e far salire la squadra. Incredibilmente, i maggiori rimpianti al triplice fischio sono tutti o quasi a tinte bianconere. Fatta eccezione per gli ultimi 5 minuti di gara in cui il Torino, con la forza della disperazione più che attraverso il gioco, riesce a colpire un palo con Ansaldi ed andare vicino al gol-vittoria con Gojak, le maggiori occasioni nell'arco della partita arrivano tutte dai piedi dei giocatori ospiti. Oltre alla già citata mentalità, che spinge lo Spezia a difendere in avanti anche con un uomo in meno, a rendere possibile questo risultato è la compattezza dei liguri. Nonostante le modifiche di Giampaolo, che nella ripresa schiera il 4-3-1-2 alla ricerca di spazi intermedi da sfruttare con la presenza del trequartista, i bianconeri non si allungano mai, rimangono il blocco definito in precedenza dei primi minuti fino ai tre fischi conclusivi di Fabbri. Questo denota una buona condizione fisica certo, ma anche un grande spirito di sacrificio senza il quale alcuni sforzi allo scadere non sarebbero possibili. Invece che chiudersi nei propri 20 metri e creare un muro a protezione di Provedel, gli spezzini tentano sempre l'anticipo sull'avversario, interrompendo di continuo il giropalla del Toro. C'è da dire, per correttezza, che anche Belotti e compagni contribuiscono al risultato finale, non riuscendo mai ad aumentare la frequenza della manovra, risultando sempre abbastanza prevedibili. Nel corso del secondo tempo, per fare un esempio, conaspevoli di non trovare spazi con il fraseggio i granata tentano a più riprese il lancio lungo alle spalle della linea difensiva dello Spezia alla ricerca di Verdi e Belotti. I quattro in maglia bianca però sono sempre molto attenti e salgono lasciando puntualmente in fuorigioco gli attaccanti di Giampaolo. 

AZIONE-MANIFESTO - C'è un'azione che più di tutte le parole fa capire la gara disputata dallo Spezia all'Olimpico Grande Torino. Siamo al 65' ed è già passata un'ora di gioco dall'espulsione di Vignali. Singo è in possesso di palla sulla destra e tenta lo scarico centrale verso Lukic, ma ad impedirglielo è Pobega, che in pressione riesce a recuperare palla e senza troppi indugi punta la porta avversaria. Arrivato al vertice destro dell'area di rigore del Torino, il centrocampista serve l'accorrente Marchizza che, da terzino, ha tagliato il campo e si è inserito centralmente. Il laterale scuola Roma controlla e dal dischetto calcia con il sinistro, con la palla che termina di poco alto sopra alla traversa difesa da Sirigu. Difesa in avanti, inserimenti e coraggio: un'azione manifesto dello Spezia di Italiano.

Il tabellino di Torino-Spezia 0-0 - 18ª giornata di Serie A – Stadio Olimpico Grande Torino, 16 gennaio 2021

Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo (45' Zaza), Bremer, Buongiorno (45' Lyanco); Singo, Segre, Lukic, Linetty, Murru (71' Ansaldi); Verdi (76' Gojak), Belotti.
A disposizione: Ujkani, Rosati, Milinkovic-Savic, Baselli, Rodriguez, Edera, Nkoulou.
Allenatore: Giampaolo.

Spezia (4-3-3): Provedel; Vignali, Chabot, Terzi, Marchizza (81' Ramos); Maggiore (88' Erlic), Agoume, Pobega (88' Deiola); Gyasi, Piccoli (88' Galabinov), Farias (20' Estévez).
A disposizione: Krapikas, Saponara, Verde, Ismajili, Dell'Orco, Agudelo, Sena.
Allenatore: Italiano.

Arbitro: Fabbri.

Marcatori: -

Ammoniti: 17' Pobega, 34' Buongiorno, 59' Verde (Non dal campo), 61' Lyanco, 76' Marchizza, 84' Gyasi, 89' Linetty.

Espulsi: 8' Vignali.