De Rossi, la Roma, i pareggi, la crisi. Eh no: non poteva piovere per sempre

Giornalista e telecronista di Sportitalia, direttore di MondoPallone.it. Ha collaborato con “Il Tempo” e con diversi quotidiani e radio del Lazio, tra cui Raf 103.5
24.03.2015 08:30 di  Alessio Milone  Twitter:    vedi letture
De Rossi, la Roma, i pareggi, la crisi. Eh no: non poteva piovere per sempre

Quanto c’era mancato, Danielino. Quanto s’era sentita la mancanza sua, là in mezzo al campo. Lo scrivo così, al volo, quasi alla romana maniera, perché è proprio la passione giallorossa che emerge e fa dire a petto in fuori che sì, un gol di De Rossi serviva come il pane in tempo di carestia. Serviva per i tifosi, perché il rapporto tra il popolo capitolino e l’eterno capitan futuro si era pericolosamente raffreddato, e serviva a lui, ché era dall’81’ minuto della gara d’andata che non la metteva in fondo al sacco.

Possiamo dire che è stato un segnale della Provvidenza, a essere un po’ credenti e un po’ blasfemi. Perché se da un lato ci viene voglia di urlare “e Grazie a Dio si è sbloccato”, dall’altra accostare il pallone alle cose di Sua Santità potrebbe risultare esagerato. Poi ci fermiamo a riflettere un attimo e ci rendiamo conto che sappiamo benissimo che a Roma no: esagerato non lo è. Il calcio è una cosa sacra, nella Capitale. L’aria del derby, la passione per la tua squadra, per quella maglia e per quei colori ti… condiziona la settimana. Eh sì, sono stati tempi bui: tempi in cui la Roma non era in grado di dimostrare carattere, e non segnava, e non vinceva, e i tifosi non esultavano, e le domeniche non erano felici, e i lunedì erano ancora più pesanti.

Soprattutto se il tuo compagno di banco a scuola/di sedia in ufficio è laziale.

Questa settimana, invece, è iniziata piuttosto bene. Roma sorride, e stavolta è tornata a farlo da entrambe le sponde del Tevere. Era da troppo tempo che non brillava il sole sul rosso porpora e sul giallo oro. Uno spiraglio di luce, ecco cosa è stato. Un bagliore divino, un brivido, una scossa d’orgoglio, un lampo in una notte buia. De Rossi, da capitano, ha provato a spazzare via le nubi d’inverno, nel primo giorno di primavera.

D’altronde, no? Non poteva piovere per sempre.