Il monito e il calciomercato

11.06.2020 19:00 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Il monito e il calciomercato

Fosse una stagione normale, nel mese di giugno il calciomercato occuperebbe il 100% dei pensieri degli addetti ai lavori e dei tifosi. C'è stata una stagione, neanche troppo lontana, dove Monchi a giugno aveva praticamente completato la rosa giallorossa. Questa, invece, è ancora da concludersi (riprenderà il 24 giugno con Roma-Sampdoria) e tutte le questioni legate ai trasferimenti sono ferme o sul nascere. Un effetto Covid-19 ampiamente ipotizzabile. Chi dovrà conviverci è il DS giallorosso Petrachi, sempre più calato nel suo ruolo di generale, pronto a far stare sugli attenti la squadra, andando dritto per la sua strada, rivendicando appena può come sia diverso dagli altri DS e per questo attaccato a livello mediatico. Un linguaggio, quello dei Direttori Sportivi, particolare. Da un lato c'è l'aspetto propagandistico, quello che i tifosi vogliono sentire: "Zaniolo rappresenta il giocatore che emoziona i tifosi, faremo di tutto per tenerlo", dall'altro lato ci sono le necessità di essere professionisti e quindi: "Il mercato poi mette davanti a tante difficoltà".

In mezzo c'è il rafforzamento del proprio operato e si parla di giocatori come Kalinic, anonimo fino alla gara col Cagliari (2 gol, quanti nella stagione precedente a Madrid) e della squadra che è stata svecchiata: "È stata fatta una grande semina e bisogna aspettare che fiorisca”. Tra un passaggio e l'altro non manca quello che sembra a tutti gli effetti un addio a Florenzi, capitano per natali piuttosto che per meriti sul campo a questo punto. Alla fine a emergere è l'incertezza legata alla situazione economica della Roma e al fatto che senza un verdetto finale del campionato è difficile sapere quali sono i margini entro cui operare. Ecco perché tra le tante dichiarazioni che sicuramente susciteranno più materiale di opinione, l'unica attuale, quindi in ordine di tempo la più importante, è quella legata all'approccio sbagliato (stando sempre a Petrachi) della squadra negli ultimi allenamenti. Dopo tanti giorni passati a sperare che le condizioni di salute potessero far riprendere il campionato, dopo i tanti appelli alle autorità dei calciatori, intenti a voler riprendere il proprio lavoro, dopo le tante dirette Instagram in cui: "La cosa che mi manca di più è il campo", una volta ottenuta di nuovo la possibilità, non sfruttarla al massimo sarebbe un peccato. Soprattutto se l'obiettivo è quello di rincorrere e superare l'Atalanta e tornare in Champions League, soprattutto se dal tuo atteggiamento in campo e di conseguenza dai risultati che otterrai dipenderà la fioritura dell'ennesima semina effettuata nei terreni di Trigoria negli ultimi anni.